LE SFIDE DELL’ECONOMIA
«Made in Italy: rabbia e orgoglio»
Il monito del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, all’assemblea annuale di Univa
Orgoglio e rabbia. Con queste parole, il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha iniziato oggi, 29 maggio, il suo discorso dal palco di Malpensafiere per l’assemblea annuale dell’Unione industriali di Varese. «Senza industria non c’è Italia, non c’è un’economia forte, noi siamo la pietra angolare dell’arco sul quale si reggono le sorti di questo Paese. Provo l’orgoglio di essere italiano, vedendo che siamo ancora il secondo Paese industriale d’Europa anche se lo sa solo il 30 per cento della popolazione. E provo rabbia nel pensare a quello che potremmo essere se solo non dovessimo fronteggiare tutte queste criticità». Nel suo intervento, che ha chiuso l’assemblea, Boccia ha parlato quindi dei mercati internazionali: «Se vogliamo, come vogliamo, un’Europa forte dobbiamo non solo pianificare, ma anche agire. Dobbiamo porre al centro la questione bancaria e il terzo pilastro: la messa in sicurezza dei depositi. Serve un’Italia non periferia d’Europa, ma un’Italia centrale nello scacchiere Mediterraneo». E quindi un accenno (critico) al protezionismo: «Mentre Trump inneggia all’America First, la confindustria americana ha siglato con noi un documento a favore del libero scambio, perché il mondo produttivo americano sa che la prosperità sta in un commercio internazionale libero. I mercati di nicchia sono mercati mondiali e i mercati di nicchia sono i nostri mercati». Infine sui voucher: «Pensare di far cadere un governo su questo che rappresenta lo 0,3% del monte salari nazionale la dice lunga su quale idea di futuro abbiano certe forze politiche». L’assemblea si era aperta con l’intervento del presidente di Univa, Riccardo Comerio, che ha battuto il tasto su due termini: imprese e sempre. «L’impresa genera ricchezza economica e di conoscenza, cambiando così le condizioni di vita delle persone e della società. Senza impossibile affrontare la modernità». Ma che cosa serve alle imprese per guardare al presente e al futuro con ottimismo? «Abbiamo bisogno di una tregua legislativa».
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