Inchiesta Roma
Mafia capitale, vertice prefettura: sul tavolo sorte Campidoglio
Oggi pomeriggio riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza
Roma, 7 lug. (askanews) - Nel pomeriggio, a cominciare dalle 15, si terrà alla Prefettura di Roma una riunione del 'Comitato per l'ordine e la sicurezza'. Il vertice sarà allargato al Procuratore capo della capitale, Giuseppe Pignatone. Secondo quanto si è appreso all'ordine del giorno c'è la vicenda di 'Mafia Capitale' e la relazione che dovrà essere consegnata al ministro dell'Interno in relazione ad un eventuale scioglimento per infiltrazioni mafiose del comune a guida Ignazio Marino.
Il primo cittadino non parteciperà per motivi di opportunità. La riunione è stata convocata a norma dell'articolo 143 del Testo unico sugli Enti locali, che spiega come il prefetto, "sentito il comitato provinciale integrato con la partecipazione del procuratore della Repubblica, invia al ministro dell'Interno una relazione nella quale si dà conto della eventuale sussistenza degli elementi" per far decadere l'assemblea elettiva.
Il documento del prefetto di Roma Franco Gabrielli dovrà essere poi trasmesso al Viminale. A piazzale Clodio si ribadisce il "massimo riserbo". Il procedimento 'Mafia Capitale' nei suoi diversi filoni è noto. Del resto più volte lo stesso Pignatone ha spiegato in diverse sedi istituzionali la pervasività del gruppo guidato da Massimo Carminati e Salvatore Buzzi (considerati i capi dell'associazione mafiosa).
La Cassazione ha confermato nei mesi scorsi l'accusa di associazione mafiosa. Per esempio quella in cui si sottolinea "il condizionamento derivante da una posizione sostanzialmente monopolistica nell'acquisizione degli appalti dei servizi del Comune di Roma da parte delle cooperative del Buzzi, attraverso la imposizione di un controllo dell'associazione su buona parte dell'amministrazione capitolina".
La sorpresa positiva però potrebbe venire proprio dagli organi inquirenti. All'Antimafia Pignatone ha spiegato che "l'associazione 'Mafia Capitale' si rapporta in modo completamente diverso con le due Giunte (Alemanno e Marino, ndr)"; con la prima c'era "un dialogo diretto, e in posizione sovraordinata, tra Carminati e il più stretto collaboratore del sindaco", mentre con la seconda quei contatti "non ci sono più", nonostante "rimanga la presenza estremamente pesante di Buzzi e del mondo delle cooperative che ruota attorno a lui, che continuano ad avere un trattamento privilegiato da parte dell'amministrazione e della burocrazia comunale".
© Riproduzione Riservata