BRACCIA INCROCIATE
Malpensa, la protesta continua
Lo sciopero paralizza Cargo City
La protesta non si ferma e la Cargo City di Malpensa è praticamente bloccata; i dipendenti della società di handling Mle, dopo due giorni di sciopero, hanno deciso di proseguire il blocco anche oggi, domenica 11 febbraio. Dopo una riunione che si è tenuta nella tarda serata di ieri il personale - supportato dai sindacati di base (Cub Trasporti, Flai, Usb) - non molla ed è intenzionato a continuare a chiedere miglioramenti salariali e contrattuali incrociando le braccia. «Il terminal è pieno di pallet da caricare, molti aerei non partono e non atterrano perché le merci senza il lavoro degli agenti di rampa, degli addetti alle operazioni sottobordo dei velivoli e allo scarico e carico restano dove sono», ha confermato Andrea Orlando, segretario generale e nazionale di Flai Trasporti. «I dipendenti dell’azienda che si occupa dei servizi di terra sono uniti e decisi non mollare. Abbiamo chiesto a Enac, attraverso una lettera già spedita all’azienda ieri sera, di facilitare un tavolo di lavoro per venerdì 16. Per ora Mle non risponde e non da segni di apertura». Lo sciopero sarebbe dovuto terminare allo scadere della mezzanotte di venerdì. E mentre i lavoratori delle altre società di handling al termine delle 24 ore stabilite hanno interrotto l’agitazione - che ha portato alla cancellazione di circa 75 voli tra aerei passeggeri e velivoli cargo - i 400 lavoratori di Mle ieri hanno continuato a protestare decidendo di farlo anche oggi. «Il blocco ha messo tutti, Sea compresa, in allarme e da quello che so ci sono riunioni di emergenza. Era ciò che volevamo, se è il solo modo per fare sentire la voce della forza lavoro», ha detto Orlando. «Mle dovrebbe solo ascoltare i suoi lavoratori che chiedono unicamente un buon salario».
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