TRUE FALSE
Malpensa, regno del «tarocco»
In pochi mesi le Fiamme gialle hanno sequestrato in aeroporto più di centosettantamila articoli contraffatti. Quaranta persone denunciate

Contraffazione e prodotti non conformi alla normativa sulla sicurezza: sono 170mila gli articoli sequestrati dalla Guardia di finanza di Malpensa negli ultimi mesi, durante i quali i militari hanno ulteriormente intensificato i controlli sulle spedizioni in arrivo all’aeroporto varesino.
Nel corso dell’operazione “True False” ,in particolare, realizzata anche in collaborazione con ll’Agenzia delle Dogane, sono stati sequestrati oltre 170.000 articoli (tra i quali spiccano, delle più disparate tipologia, dai falsi orologi di marca ai test di gravidanza “made in China”, privi di ogni minimo controllo dal punto di vista sanitario. Denunciate in totale quaranta persone.
Analizzando attentamente le aree di provenienza della merce sequestrata, fra quelle più a rischio sono risultate sicuramente Cina e Grecia: la prima legata essenzialmente alla produzione, mentre quella ellenica specializzata nella commercializzazione sia nel nostro Paese che sull’intero mercato europeo.
Da un’analisi dei dati acquisiti in ambito aeroportuale, negli ultimi tempi è stato accertato un notevole incremento del mercato relativo ad una moltitudine di articoli di largo consumo fra i quali giocattoli, luminarie, addobbi natalizi di scarsa qualità. Tra le varie attività concluse nell’ambito dell’inchiesta si segnala una “consegna controllata”, coordinata dalla Procura di Busto, nella quale i militari hanno seguito “passo-passo” la consegna della merce avvenuta ad Abbiategrasso, permettendo l’identificazione dei reali destinatari, sequestrando l’intera spedizione composta da oltre 15.000 pezzi tra capi di abbigliamento ed accessori contraffatti. Denunciati a piede libero i responsabili dell’illecita attività.
In tema di contraffazione, ma di opere d’arte, notevole Inoltre, presso la scoperta, nell’area Cargo dell’aeroporto, di una spedizione, proveniente dalla Colombia e destinata a Teramo, di 32 opere d’arte contraffatte, otto a firma di Joan Mirò e ventiquattro falsi Picasso, tutte sottoposte a sequestro con contestuale denuncia del responsabile.
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