Milano, Sala si autosospende. Centrodestra
Milano, Sala si autosospende. Centrodestra: torni al suo posto
Per sindaco sostegno di Pd e Renzi. Salvini non chiede dimissioni
Milano, 16 dic. (askanews) - Beppe Sala ha formalizzato la decisione di autosospendersi dalla carica di sindaco di Milano, maturata nelle scorse ore dopo l'iscrizione nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta della Procura milanese sulla Piastra di Expo 2015, l'appalto principale dell'Esposizione universale. Nessun ripensamento su quanto annunciato con un comunicato sul sito del Comune e un post sui suoi profili social: il sindaco, all'indomani della notizia, prima ha partecipato alla riunione di giunta e subito dopo è andato dal prefetto Alessandro Marangoni per formalizzare l'autosospensione.
Sala, in questo momento, può contare sul sostegno del Partito Democratico, prima di tutto dagli esponenti locali. Il segretario metropolitano Pietro Bussolati ha dichiarato: "E' una persona seria. Ho fiducia in lui e nelle sue scelte". Scelta approvata anche dal segretario del Pd Matteo Renzi: "C'è massima disponibilità ad andare avanti con la scelta che Sala ha preso e soprattutto a lavorare nell'interesse di Milano e dei suoi cittadini che meritano il lavoro che stiamo facendo in questi mesi" ha detto Bussolati, riferendo di una telefonata tra i due. "Non è un Procuratore della Repubblica che decide chi fa il sindaco di Milano" è stata la posizione il radicale Marco Cappato.
Il centro destra ha assunto una posizione garantista sulla vicenda, unendosi intorno a un richiamo alle sue responsabilità di sindaco. Per Maria Stella Gelmini, coordinatrice lombarda di Forza Italia, "il gesto di Sala merita rispetto, ma rispetto meritano Milano e i milanesi che non possono rimanere in uno stato di sospensione a lungo. Confidiamo nella magistratura, certi che userà tempi rapidi" ha dichiarato. Stefano Parisi, che lo sfidò per la carica di sindaco alle ultime elezioni, ha invece parlato di una "reazione isterica" di Sala per un avviso di garanzia e l'ha invitato a "tornare immediatamente nelle sue funzioni" perchè ha delle responsabilità nei confronti dei milanesi che lo hanno votato.
Nessuna richiesta di dimissioni per Sala da parte del leader della Lega, Matteo Salvini, che si è unito al coro di voci di altri esponenti del centrodestra. "Milano merita chiarezza. Non chiediamo le dimissioni di Sala. Un'indagine non è una condanna. Se ha la coscienza pulita faccia il sindaco a tempo pieno e lavori, altrimenti se ha la coscienza sporca si dimetta" ha detto Salvini, che ha chiesto invece le dimissioni del sindaco di Roma Virginia Raggi.
È dura invece la posizione del Movimento 5 Stelle: il consigliere comunale Gianluca Corrado, candidato sindaco contro Sala, ha chiesto che si torni a votare, per la consigliera regionale Silvana Carcano "Sala non poteva uscire immacolato da una vicenda che aveva già visto arresti e inchieste tra i suoi più stretti collaboratori".
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