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M.O., si moltiplicano attacchi, su social è Intifada 2.0
Tre nuove aggressioni con arma bianca in 12 ore
Roma 8 ott. (askanews) - Tre nuove aggressioni all'arma bianca nelle ultime 12 ore: in Israele e nei Territori si moltiplicano gli attacchi contro militari e civili israeliani da parte dei palestinesi, mentre sui social spopolano i filmati degli assalti in quella che è stata definita "Intifada 2.0".
L'episodio più grave è avvenuto a Tel Aviv, dove un uomo armato di cacciavite ha aggredito una soldatessa e tre civili, ferendoli lievemente; un secondo militare ha aperto il fuoco sull'assalitore - di cui non sono state rese note le generalità - uccidendolo.
Un altro civile è stato ferito gravemente a Gerusalemme da un "terrorista" armato di coltello: l'uomo, un arabo di 25 anni, è stato arrestato; infine, un terzo civile è stato pugnalato da un palestinese nei pressi della colonia di Kyriat Arba, in Cisgiordania: l'assalitore è riuscito a darsi alla fuga.
Infine, un giovane palestinese è stato ucciso dal fuoco della polizia israeliana negli scontri scoppiati nel campo profughi di Shuafat, a Gerusalemme Est, dove gli agenti erano entrati per perquisire l'abitazione di uno dei responsabili delle aggressioni di giovedì.
Sono quindi almeno otto gli attacchi all'arma bianca contro militari e civili israeliani commessi in Israele e Cisgiordania negli ultimi sei giorni; a questi vanno poi aggiunti i numerosi scontri fra manifestanti palestinesi e polizia: il bilancio provvisorio delle violenze dal 2 ottobre ad oggi è di quattro israeliani e sette palestinesi uccisi, mentre altri 86 palestinesi sono rimasti feriti da colpi d'arma da fuoco e 344 da proiettili di gomma.
Un intensificarsi delle violenze che fa temere alle autorità dello Stato ebraico - nonché alla dirigenza palestinese, che ha lanciato un appello alla calma - la possibilità di una terza intifada.
Una "Intifada 2.0" è di fatto già nata sui social network: on-line si trovano i video di diversi attacchi ma anche di scontri con la polizia; su Facebook è nata un pagina che invita in giovani palestinesi a manifestare e il cui logo rappresenta un uomo mascherato che lancia delle pietre sullo sfondo di una bandiera palestinese.
(con fonte Afp)
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