LA POLEMICA
«Molina, schiaffo alla città»
Dopo il no del presidente Campiotti all’audizione in Consiglio comunale, reazione piccata e trasversale
«Una grave scortesia istituzionale, che non ha precedenti nella storia del Comune di Varese».
Fabrizio Mirabelli, consigliere del Partito democratico a Palazzo Estense, scuote la testa: la lettera con cui il presidente della Fondazione Molina ha respinto l’invito a presentarsi nell’aula di via Sacco per un’audizione sulle attività e sulla gestione finanziaria della casa di riposo non chiude il caso. Anzi.
Mirabelli è caustico: «Come volevasi dimostrare... A differenza del direttore generale dell’ospedale Callisto Bravi e del rettore dell’Università dell’Insubria Alberto Coen Porisini, Christian Campiotti si sottrae al cortese invito che gli era stato rivolto, ben tre settimane fa, dal Consiglio comunale interessato ad ascoltare l’illustrazione delle linee guida del suo mandato. Al presidente Campiotti mi permetto di ricordare che l’istituto Molina non vive solo di fondi privati, frutto di lasciti e di donazioni, ma anche di fondi pubblici erogati dalla Regione Lombardia e che, proprio per questo, dovrebbe essere una casa di vetro che fa della trasparenza la propria pietra angolare».
Sullo sfondo della polemica, che ha attraversato l’estate, le manovre finanziarie decise dal consiglio d’amministrazione del Molina e in particolare la sottoscrizione di obbligazioni di società vicine al network televisivo Rete 55.
Mirabelli non molla la presa: «A questo punto è opportuno un intervento della Regione per evitare che la scelta del presidente Campiotti possa alimentare in città le voci più incredibili su finanziamenti, appalti e assunzioni. Il Molina è l’orgoglio della città di Varese e un modello per tutte le case di riposo della Lombardia. Dovrebbe essere interesse del suo presidente dissipare eventuali ombre, valorizzando in tutte le sedi un’esperienza che radici profonde nella città». Alla lettera arrivata dai padiglioni di viale Borri non ha invece ancora risposto ufficialmente il sindaco Davide Galimberti, invitato da Campiotti a incontrare, nella sede del Molina, il Cda della Fondazione.
Esperienza anticipata nei giorni scorsi da altri due esponenti della maggioranza di centrosinistra: i consiglieri comunali Andrea Bortoluzzi e Mauro Gregori, eletti con la lista civica del sindaco.
«È stata l’occasione - ricorda Bortoluzzi - per fare presente a chi ci ospitava che molti varesini attendono di conoscere come è amministrato l’ente e per questo abbiamo chiesto che il bilancio economico e quello sociale della Fondazione fossero messi a disposizione della collettività e adeguatamente pubblicizzati. Abbiamo anche spiegato che, a nostro avviso, la Fondazione è tenuta al rispetto delle regole sulla trasparenza e sugli appalti».
Quanto alla possibilità di metter a punto forme di collaborazione tra il Comune e il Molina sul fronte delle emergenze sociali e dei servizi alle persone, Mauro Gregori è fiducioso: «Al di là delle polemiche politiche - sottolinea - credo che ai varesini interessi la qualità delle prestazioni erogate alla popolazione anziana e magari anche che la Fondazione Molina possa presentare a breve un progetto per la riapertura del teatro Politeama, che è di sua proprietà e che da troppo tempo è chiuso. Io li ho incontrati e mi fido di loro, del loro desiderio di bene operare».
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