L’INDAGINE
Morte al Terminal 1. Sospetto: droga
Albanese vittima di malore dopo aver dato in escandescenze: inchiesta giudiziaria e autopsia
Sarà eseguita nei prossimi giorni l’autopsia sull’albanese morto al Terminal 1 nel primo pomeriggio di martedì 31 gennaio, al culmine di una crisi psicotica che ha richiesto l’intervento della polizia di frontiera.
Il pubblico ministero Nadia Calcaterra ha aperto ufficialmente un fascicolo contro ignoti per morte in conseguenza di altro reato.
Ciò che il magistrato ipotizza è l’assunzione di stupefacenti tagliati probabilmente male che hanno gettato lo straniero in uno stato di allucinazione terribile, alterandogli il ritmo cardiaco e respiratorio al punto da fargli scoppiare il cuore.
Ma sarà il medico legale a confermare questa possibile ricostruzione.
Intanto gli agenti della polaria hanno ascoltato le testimonianze dei passeggeri che hanno assistito alla scena e quella della moglie dell’uomo, appena sbarcata dall’Albania.
La donna ha raccontato che negli ultimi tempi capitava spesso che il marito fosse preda di attacchi di quella natura, si sentiva perseguitato e controllato, in una sorta di sindrome maniacale ossessiva.
A quanto pare il quarantatreenne era arrivato in Italia poche settimane prima e la moglie lo aveva raggiunto solo per trascorrere gli ultimi giorni di soggiorno all’estero insieme.
Ad aspettarli a casa c’erano infatti i loro figli, si trattava insomma di una vacanza, o più probabilmente di un viaggio di lavoro.
Possibile che l’uomo avesse contatti con il mondo del narcotraffico?
Agli atti risulta incensurato, quindi la risposta dovrebbe essere negativa. Ma non tutti quelli che commettono reati vengono catturati, quindi allo stato tutto è possibile.
Le indagini comunque conosceranno svolte soltanto sulla base dell’autopsia e quindi per ora gli inquirenti non si sbilanciano in alcun senso.
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