LA TRAGEDIA
Morto il profugo caduto nel Ticino
Il giovane ivoriano non ce l’ha fatta, il decesso dopo tre giorni di agonia all’ospedale di Gallarate
Era sopravvissuto al dramma dei barconi, dei tragici sbarchi sulle coste italiane. Il Ticino l’ha ucciso. Non ce l’ha fatta il ventenne ivoriano che l’altro giorno si è tuffato dal pontile. Dopo giorni trascorsi in prognosi riservata all’ospedale di Gallarate, mercoledì 19 è arrivata la triste notizia della sua morte. Ora valuterà il pm della Procura di Busto decidere se disporre l’autopsia oppure archiviare il caso subito come drammatica fatalità dovuta alle insidie del fiume e all’inesperienza degli stranieri con canali e corsi d’acqua così poco densi e pericolosi.
A quanto pare il ragazzo avrebbe perso l’equilibrio poco prima di buttarsi, perdendo così la giusta posizione e cadendo di schiena. Una volta immerso avrebbe perso il controllo e preso dal panico non avrebbe fatto la cosa più logica e semplice: tenere la bocca e il naso chiusi. Così per circa venti minuti il profugo è rimasto incosciente e in stato di anossia, nonostante l’intervento immediato dei soccorritori che l’hanno intubato e rianimato. Purtroppo però l’encefalogramma dava brutti segnali, sintomi che mercoledì sono precipitati irreversibilmente.
La disgrazia è accaduta domenica verso le 15 sulla spiaggia di via Canottieri, di fronte alla diga del Panperduto.
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