LA TRAGEDIA
Morto nel pozzo, un paese sotto choc
Il fratello Giuseppe non si dà pace per la perdita di Antonio Picozzi. Il ricordo del sindaco
«Una tragedia: Antonio Picozzi era un uomo buono e dall’animo gentile, non meritava di morire in quel modo tragico, salvando una pecora. Ora siamo preoccupati per il fratello Giuseppe: è in stato confusionale». Così il sindaco Vittorio Landoni ha ricordato il 75enne morto domenica mattina dopo essere caduto in una cavità per salvare l’animale. L’uomo lascia il fratello maggiore, che è ancora sotto choc. «Antonio è morto sotto gli occhi del fratello che non è riuscito a salvarlo. Sono stato a trovare Giuseppe, non solo per portargli le condoglianze a nome della comunità ma anche perché sono legato dall’ affetto nei confronti della famiglia Picozzi».
Stando alla ricostruzione degli eventi Giuseppe ha tentato in ogni modo di salvare Antonio: ha cercato di liberarlo tirandolo dai piedi prima da solo, poi ha chiamato aiuto.
In base alle testimonianze, domenica mattina i due fratelli si trovavano nella struttura di via Lazzaretto per delle mansioni. A un tratto, Antonio ha sentito il belato di una pecora, si è reso conto che un animale era fuggito dal gregge ed era entrato nel giardino della ex Ceschina. Picozzi ha cercato la pecora e l’ha trovata in fondo a un tombino profondo circa un metro e mezzo. Il falegname non ha esitato: si è accovacciato sul terreno stando carponi per provare a liberarla. Non riuscendoci, si è calato nel tombino rimanendo incastrato. Inutili i soccorsi: il personale del 118 e i carabinieri non hanno potuto fare nulla. Intanto l’area è stata posta sotto sequestro per ulteriori verifiche.
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