«Natale da difendere»: addobbi in municipio
«Essere orgogliosi delle nostre tradizioni», non vuole essere uno slogan fine a se stesso bensì la dimostrazione concreta di difendere e di promuovere la cultura cristiana del Natale. E la sezione cittadina della Lega Nord – con i militanti e gli amministratori comunali – non solo lo pensa ma soprattutto fa con i propri mezzi. Dice in una nota la nuova segreteria guidata da Stefano Bertagnoli: «Abbiamo addobbato ed abbellito a nostro carico l’atrio del palazzo municipale di via Vittorio Veneto con i simboli della nostra cultura natalizia», in primis il presepe e l’albero di Natale come segno di riconoscimento.
Natale è in primo luogo una festa cristiana e se è vero come è vero che il principio del rispetto nei confronti di chi professa religioni differenti deve essere legittimo ed universale è altrettanto vero che in Italia i valori del cristianesimo vanno tutelati. Non è nemmeno un caso che la Lega Nord – oltre a suggellare con il proprio impegno, valori ed ideali un palazzo municipale decorato con il vero simbolo del Natale e la sua cultura – si sia spinta oltre presentando una mozione che sarà oggetto di discussione nell’ultimo consiglio comunale dell’anno in programma - salvo cambiamenti dell’ultima ora - lunedì 21 dicembre alle 21.
Mozione incentrata sulla tutela e la difesa delle «nostre tradizioni culturali e religiose che sono alla base dei nostri valori sociali e morali», impegnando l’amministrazione di centrodestra guidata dal sindaco Leonardo Tarantino (Lega) a salvaguardare e a tutelare questi fondamenti, come il presepe e l’albero di Natale intesi come simbologia di una cultura e di una religione pacifica incentrata – scrive la segreteria padana – «sulla fratellanza, sul rispetto del prossimo e sull’aiuto dei più deboli».
Scrive senza mezzi termini il Carroccio: «Ogni anno durante il periodo natalizio assistiamo a una sorta di teatrino che dobbiamo subire con annessa denigrazione e cancellazione dei nostri simboli quali il presepe, l’albero di Natale, le canzoni e le recite natalizie soprattutto nelle scuole italiane». La Lega ribadisce: «Un paese che abbandona o è disposto a svendere le proprie radici difficilmente avrà un futuro, il processo di integrazione deve proseguire nel più ampio rispetto delle differenze di ogni credo a partire dal nostro e non imposto con l’arroganza di chi è arrivato per ultimo e crede di essere padrone a casa nostra approfittando della nostra tolleranza».
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