VILLA PANZA
Natura Naturans a Villa Panza
Meg Webster e Roxy Paine, due artisti americani di diverse generazioni, interpretano la natura a modo proprio. Fino a febbraio 2016
Due artisti americani di due diverse generazioni: Meg Webster (San Francisco, 1944) e Roxy Paine (New York, 1966). Due modi diversi di interpretare la natura. Una sola grande mostra che dialoga con i fascinosi spazi di Villa Panza: “Natura naturans”. Natura naturante, ovvero la natura nel divenire della sua perfezione divina, come ciclo continuo di crescita, ma anche di decadimento. Un esempio per ciascun artista chiarisce meglio le intenzioni della rassegna curata egregiamente da Anna Bernardini. L’installazione “Cone of Water” è un capolavoro appositamente realizzato da Meg Webster per il cortile d’onore di Villa Panza in cui si coniugano il rigore geometrico di un vasto cono nero e l’imprevedibilità della superficie radente dell’acqua contenuta nel cono in cui si riflettono le architetture circostanti. Basta un soffio d’aria o la pioggia per increspare lo specchio liquido o un vento forte per punteggiarlo con altri elementi dell’ambiente. «Ciò che conta nel mio lavoro – dice l’artista – è l’interazione tra gli elementi della natura». Un modo aggiornato di operare che ha origine negli anni ’70 quando nelle tematiche ecologiste entrava pienamente la natura, a cominciare dall’uso dei materiali vegetali.
Spostandoci sul lavoro del più giovane Roxy Paine, ci troviamo di fronte a installazioni di elementi naturali all’apparenza più reali di quanto appaiano nelle opere della Webster. Se osserviamo “Crop (Poppy Field)” vediamo la zolla di terra di un campo di papaveri: fusti eretti poco ramificati, corolla vermiglione, larghe foglie dentate, gonfi baccelli. In verità si tratta di una replica accuratissima della natura (in PVC, resina epossidica e molto altri materiali artificiali), tesa a rappresentare una zolla di papaveri da oppio «con un forte potenziale sulla mente umana», come racconta l’artista. «Creando questa installazione, non intendo dare giudizi di merito, ma pormi domande del tipo: perché l’uomo ha bisogno di alterare la sua mente, la propria coscienza?». Dunque repliche che hanno come presupposto una riflessione sui comportamenti umani.
Chiarite le due differenti poetiche è più facile addentrarsi nel percorso espositivo articolato in 28 installazioni, che vanno dal 1982 al 2015, in simbiosi con gli ambienti interni ed esterni della Villa e della sua collezione d’arte, questa incrementata nelle scuderie da nuove opere di mostre precedenti: la stanza di luce di James Turrell e gigantografie di Ground Zero di Wim Wenders.
“Natura naturans”. Roxy Paine e Meg Webster. A Varese, FAI – Fondo Ambiente Italiano, Villa e Collezione Panza, piazza Litta 1, sino al 28 febbraio 2016. Orario: 10-18 tutti i giorni, tranne i lunedì non festivi. Ingr. euro 12,50/10/8/6, 30 x famiglie (2+2). Tel. 0332 283960.
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