IL LIBRO
Nella Parigi di Burma
Léo Malet e il suo investigatore dipingono una Francia alternativa a quella di Maigret
La Casa editrice Fazi è impegnata nella riscoperta di grandi autori del passato. Di Elizabeth Jane Howard e la sua Saga dei Cazalet abbiamo già parlato, consigliandone vivamente la lettura. Ora mi sono trovata tra le mani un nuovo volumetto edito da Fazi per la collana Darkside firmato da Léo Malet, autore francese scomparso negli anni Novanta al termine di una vita in cui ha dovuto svolgere mille lavori prima di dedicarsi alla letteratura e che non gli ha risparmiato nemmeno una durissima sosta in un campo di concentramento nazista.
Principale merito di Malet è quello di aver inventato l’alter ego del Commissario Maigret, ovvero l’investigatore privato Nestor Burma, titolare dell’agenzia Fiat Lux e protagonista di una serie di indagini tra il giallo e il noir.
Tanto Maigret è riservato, malinconico, serioso, tutto casa e commissariato, altrettanto Burma è ironico, chiacchierone, scanzonato, oltre che grande ammiratore delle attrattive femminili, di cui la sua fida segretaria Hélène rappresenta una buona sintesi.
In comune, Maigret e Burma hanno però il fiuto investigativo, la sagacia, anche se Burma appare più veloce e scattante nel passaggio tra intuizione, idea e azione e più predisposto allo scontro fisico.
Altro denominatore comune, entrambi si muovono in uno scenario affascinante e fertilissimo qual è la Parigi di metà Novecento, con i grand boulevard, i negozi e i bordelli sullo sfondo.
Se le avventure di Maigret profumano di caffé e di baguette appena sfornate, i romanzi con protagonista Nestor Burma hanno più il sapore di un pernod buttato giù a goccia.
Inoltre, ma è solo una mia personalissima sensazione, Maigret conserva tutta l’aura di un personaggio letterario, mentre Burma starebbe bene anche in un fumetto, di quelli in bianco e nero: sarei davvero curiosa di vederne i disegni! Come per l’eroe di Simenon, comunque, non credo deluderebbe una trasposizione per il piccolo schermo.
Il libro di Malet che ho letto si intitola Il boulevard delle ossa, ma la Fazi ha già pubblicato anche Le acque torbide di Javel e Nebbia sul ponte di Tolbiac, che conto di leggere.
Un’ultima annotazione: bella bella anche la copertina, che forse mi ha ispirato l’idea del fumetto.
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