«Niente presepe a scuola? Fuori i nomi dei presidi»
Forza Italia chiede una lista di proscrizione dei dirigenti scolastici che rifiutano le tradizioni scolastiche. Burqa e “caso” Daverio: scintille in Consiglio comunale
Una lista di proscrizione per i dirigenti scolastici che non danno spazio alla tradizione cristiana. Una bordata di critiche all’assessore Carlo Piatti da parte della minoranza che lo accusa di aver alzato troppo i toni sul caso del minuto di silenzio boicottato da alcuni studenti dell’Isiss Daverio (l’assessore riferirà in Commissione, ndr). E inviti al rispetto delle usanze di tutti.
Su integrazione e religione a Varese è scontro , complice anche il clima preelettorale, come testimonia l’acceso dibattito avvenuto in Consiglio comunale la sera di lunedì 30 novembre.
Il consigliere forzista Giacomo Cosentino ha infatti chiesto di rendere pubblici i nomi dei dirigenti scolastici e dei presidi che non consentiranno benedizioni di Natale, presepi e canti nelle scuole cittadine. Una lista di proscrizione?
Più soft Mauro Pramaggiore, del nuovo gruppo misto (di centrodestra) Varese attiva che ha sostenuto che la convivenza civile cioè il rispetto di tutti parte dal rispetto dei cittadini, dei loro sentimenti, delle tradizioni, delle regole e dei valori che fondano la nozione di popolo».
La replica del Pd, è stata affidata a Fabrizio Mirabell, che ha invitato il centrodestra a non assumere posizioni da campagna elettorale. Poi, Rocco Cordì, di Sel, ha criticato l’ordinanza anti-burqa, scritta dal sindaco Attilio Fontana e inviata al prefetto per le valutazioni, sostenendo che il provvedimento di divieto è inammissibile. E lo ha fatto citando l’assessore alla sicurezza, Carlo Piatti, che a una interrogazione di cinque mesi fa spiegava che«a seguito della sentenza del 2011 della Corte Costituzionale è preclusa ai sindaci l’adozione di ordinanze ordinarie in materia di incolumità pubblica e sicurezza urbana».
Piatti ha però ribattuto o che tali ordinanze sono ancora ammesse «per motivi contingenti e urgenti» che derivano dai fatti di Parigi. L’assessore, tra l’altro, accusato di aver istigato un clima di caccia alle streghe per aver chiesto l’intervento delle autorità in relazione alle sei ragazze marocchine e ai loro altri tre compagni - due di fede islamica e un’italiana - dell’Isiss Daverio che non avevano aderito al minuto di silenzio in ricorso delle vittime di Parigi, sarà chiamato la sera di mercoledì 2 dicembre, in commissione Sicurezza, a spiegare la sua versione «Parlerò finalmente io» ha chiosato Piatti.
Nella stessa seduta, è prevista anche la discussione sul divieto di indossare il burqa.
Ampio servizio sulla Prealpina di martedì 1 dicembre.
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