LA VICENDA
«Non è pericoloso», cane “assolto”
Accusato di spaventare i bimbi del vicino nido, dopo cinque anni di cause Zeus è stato riabilitato dal giudice
L’incubo è durato cinque anni, con una interminabile trafila giudiziaria a suon di querele e interventi da parte del tribunale, prima civile e poi penale. Fino a quando qualche settimana fa è stata definitivamente messa la parola fine. Zeus, un cagnone corso nero come la pece, dalla stazza imponente ma affettuosissimo, non costituisce un pericolo per i bambini che frequentano l’asilo nido che si trova proprio di fronte alla casa dei padroni dell’animale.
La vicenda ha avuto inizio nel 2012, quando Laura Cristofoletti e il marito Gianni Bisello sono stati accusati dai titolari dell’istituto scolastico privato di aver attentato all’incolumità dei genitori e dei piccoli alunni per aver lasciato aperto il cancello della propria abitazione con il cane libero nel giardino e senza museruola, oltre che di ingiuria. Storia, in sostanza, di una diatriba tra vicini causata dalla difficile convivenza tra l’asilo nido e la famiglia Bisello a causa del traffico nella stretta via privata dove si affacciano i due edifici e dalla presenza appunto di Zeus reo, secondo la titolare del nido, di abbaiare in maniera assordante spaventando tutti. Così si era arrivati alle diffide da parte della dirigenza dell’asilo e alle sanzioni della Polizia Locale perché il cane “non era stato posto in condizioni di non poter incutere timore o spavento ai passanti”. «Tutte annullate – dice Cristofoletti – dal giudice di pace di Varese che ha ribadito come il cane avesse tutto il diritto di essere libero all’interno del giardino di casa, anche se il cancello è aperto, purché non sia incustodito». Nel frattempo però è iniziata la causa penale trascinatasi negli ultimi tre anni.
«Siamo stati accusati – continua – di aver usato il nostro Zeus come un’arma impropria, lasciandolo libero sulla strada e usandolo per spaventare i bambini. Grazie alle telecamere installate, abbiamo potuto dimostrare che anche quando il cancello era aperto per fare lavori o per altri motivi il cane era sempre sorvegliato o lontano per costituire un pericolo per chiunque come del resto già aveva detto il giudice di pace e anche il veterinario che aveva sottoposto Zeus ad alcuni esami per stabilirne l’eventuale pericolosità». Ora che tutto è finito, però, resta un profondo senso di amarezza per come sono andate le cose. «Sono stati cinque anni di notti insonni – conclude - tensioni e liti. Oggi abbiamo la conferma che ogni accusa era infondata così come ogni voce in paese di discredito verso la nostra famiglia. Mi chiedo che senso abbia avuto tutto questo: anche perché noi viviamo ancora adesso costretti a casa per metà giornata perché i genitori spesso portano i bimbi in auto fino all’asilo bloccando la strada e a volte anche impedendoci di uscire dal cancello».
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