LA FRASE
«Non l’ho scritto per sputare sulla sua tomba»
Marco Travaglio, ospite di Duemilalibri, ha presentato il suo libro su Berlusconi
Inizia con gran parte delle quasi quattrocento persone nella Sala Arazzi del Maga in piedi ad applaudire la serata di Duemilalibri con Marco Travaglio e il suo libro “Il santo”. E inizia con il direttore del Fatto Quotidiano introdotto dal curatore del festival, Luigi Mascheroni, che lo presenta con una frase di Vittorio Feltri: «Se c’è una cosa che mi fa incazzare è leggere un pezzo di Marco Travaglio, ma ogni mattina è il primo pezzo che leggo. Io mai avrei rinunciato a presentare un libro di Travaglio che mi faccia incazzare o meno».
Prima di entrare nei dettagli del libro, Travaglio ricorda come ha iniziato a lavorare con Indro Montanelli e come Montanelli trovasse umanamente simpaticissimo Berlusconi, ma aveva capito il disastro che la discesa in politica di un “padre padrone” come lui avrebbe provocato. E aggiunge: «Anche se non ci sono mai andato, credo che andare a cena con Berlusconi fosse più divertente che andare a cena con qualsiasi leader della sinistra. Io avevo deciso di non scrivere più su di lui perché gli avversari preferisco combatterli da vivi che da morti. Non l’ho scritto per sputare sulla sua tomba ma perché ho visto quello che è successo in quel funerale, in quella beatificazione in Parlamento che se lui fosse stato vivo si sarebbe alzato in piedi e avrebbe detto ma smettetela di leccarmi il culo.
La serata era stata prevista come un incontro incrociato con Pietrangelo Buttafuoco che, impossibilitato poi a partecipare, sarà però presente al Maga venerdì 20 ottobre.
Nel pomeriggio, grandissima folla all’interessante incontro con Aldo Cazzullo che ha sottolineato la bellezza del Maga e ringraziato il curatore Mascheroni per quello che sta facendo e per «Il coraggio con cui stai affrontando le polemiche di questi giorni». Polemiche sollevate proprio dal comitato cittadino di Forza Italia che ha chiesto le dimissioni di Mascheroni proprio perché è stato mantenuto l’incontro con Travaglio anche senza Buttafuoco. «Colgo l’occasione - ha aggiunto Cazzullo prima di parlare del suo interessantissimo saggio sull’Impero Romano e la sua attualità - per dire che nessun libro deve essere censurato».
© Riproduzione Riservata