IL CASO
«Monti venga in mensa con noi»
Il sindaco smorza la polemica e invita il consigliere regionale leghista ad assaggiare martedì i cibi nigeriani
Ha fatto il giro d’Italia la notizia dei profughi a mensa con i bambini delle elementari, «ma come al solito tanto rumore per nulla. Anzi, colgo l’occasione per invitare il consigliere regionale e azzatese Emanuele Monti a pranzare insieme, così potrà davvero vedere di cosa si tratta». A tornare sull’argomento è il sindaco Gianmario Bernasconi, che a seguito della polemica scatenata dalle dichiarazioni dei leghisti Paolo Grimoldi e Monti dichiara di voler riportare la questione «sui binari dei contenuti e non su quelli della polemica sterile che serve davvero a poco».
Del fatto che i piatti che verranno serviti martedì «saranno preparati dalla ditta appaltatrice del servizio e con tutte le precauzioni del caso è già stato detto - continua il sindaco - Quello che forse non tutti sanno è che i quattro ragazzi nigeriani, che sono ad Azzate da parecchi mesi, hanno già avuto modo di incontrare i bambini a scuola, poiché qualche settimana fa sono stati alle elementari a raccogliere le foglie. E non è l’unico lavoro e servizio che stanno rendendo alla nostra comunità. Insomma, siamo partiti da un progetto, “Cibi nel mondo”, di cui tutti erano a conoscenza e, per questa volta, poiché altre ne seguiranno, abbiamo scelto i cibi nigeriani, approfittando del fatto che questi ragazzi potranno parlare della loro cucina». La Lega ha definito questa iniziativa come un modo per promuovere la cucina esotica, usi e costumi lontani dalla nostra cultura e dispetto dei cibi italiani e delle tradizioni locali. Bernasconi spiega che «non è così. Nessuno vuole imporre idee ai bambini. Questa progettualità, infatti, è molto chiara negli obiettivi, ovvero offrire ai nostri ragazzi l’opportunità di fare esperienze diverse e assaggiare gusti e cibi differenti. I menù quotidiani contemplano portate tipicamente nostrane. Da sindaco, infatti, ho modo di frequentare abbastanza spesso la mensa della scuola e l’ultima volta abbiamo mangiato la pasta e fagioli, un piatto nostrano e a chilometro zero».
L’ultima precisazione di Bernasconi é sul colore politico che gli è stato attribuito: «Mi dipingono come un sindaco del Pd. In realtà guido una lista civica, che ha sempre dialogato, su argomenti di area vasta, prima con Attilio Fontana e ora con Davide Galimberti sempre con il medesimo atteggiamento collaborativo, ma, qualora necessario, anche critico».
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