L'INCHIESTA
Notte di bivacchi e birra
Viaggio nel degrado del centro storico, tra sacchi a pelo e notti sotto le stelle e tappeti di bottiglie abbandonate. A due passi dalla basilica
Un sacco a pelo, un paio di scarpe accanto, due teste che spuntano dal giaciglio. Hanno passato la notte così due uomini che domenica mattina, sotto un cielo terso e l’aria frizzante, si sono risvegliati in piazza Canonica, a due passi dalla basilica e a pochi metri dall’abitazione del prevosto. La testa vicino a una parete, il corpo sui ciottoli, non si sono scomposti anche quando, poco dopo le 6,30, qualche temerario insonne girava già per il centro cittadino. Quei due non fanno nulla di male. E la Polizia locale, al contrario di quanto è spesso avvenuto nei fine settimana di inizio primavera, non è intervenuta per sedare schiamazzi, per fermare imbrattatori, arginare i vandali della birra che bevono, si ubriacano e lanciano le bottiglie in aria, divertendosi ancora di più non appena si disintegrano al suolo.
A sorgere spontanea, però, è se proprio non esista un altro angolo di città, magari un po’ più lontano dal centro storico e dal centro della fede, dove fare la cosiddetta “indianata”. Dove, cioè bere-fumare-divertirsi- e trascorrere la notte all’aperto. Può darsi che le birre abbandonate in piazza non c’entrino nulla con i due sognatori che hanno atteso la mattina in piazza. Certo è che tutti i i fine settimana la piazzetta dietro la basilica diventa ritrovo privilegiato di ragazzotti che fanno baccano e lasciano rifiuti. A denunicare il tappeto di bottiglie rotte sono stati anche il prevosto, monsignor Gilberto Donnini, e l’assessore alla Polizia locale Carlo Piatti. Nell’ultimo fine settimana di giugno, la Polizia ocale è intervenuta in piazza per identificare alcuni ragazzi che si divertivano a lanciare bottiglie in aria nel cuore della notte. «A dire il vero, stanotte non ho sentito proprio nulla ma le finestre della mia camera danno sul lato opposto», dice il prevosto. «Ho visto anche io alcune persone che dormivano a terra ma, quando poco dopo sono tornato, se n’erano andate».
Stavolta, invece, complici anche le tante partenze per le vacanze, il tappeto di vetri rotti è stato evitato. Bottiglie - e molte anche di plastica - sono state abbandonate in tutta la zona pedonale. Non solo in piazza Canonica ma anche davanti al portoncini di ingresso del campanile del Bernascone, messe in fila in bell’ordine. Basta poi fare un giro in piazza Repubblica per trovare altre discrete quantità di contenitori di alcolici gettati sui piccoli appezzamenti verdi, sulle scale, sulla pavimentrazione di quella “piazza d’armi”.
Pochi minuti prima delle 7, comunque, fanno ingresso in piazza i mezzi dell’Aspem con gli addetti che raccolgono e ripuliscono. Una piaza Repubblica tutto sommato decorosa, anche prima del repulisti, rispetto a visione di veri e propri tappeti di bottiglia cui si è stati abituati in passato.
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