LUCI A BUSTO
Novemila lampioni da cambiare
Gli impianti cadono a pezzi, si lavora alla maxi-gara per sostituirli tutti
Sarà un lavoro lungo e impegnativo. Per raccoglierne frutti diffusi sarà necessario attendere un paio di anni. Ma ormai Comune e Agesp Spa hanno deciso: la situazione dell’illuminazione pubblica cittadina è talmente precaria che l’unica soluzione è quella di smetterla di inseguire i guasti continui (che a volte sono dei veri e propri crolli di impianti e lampade sulle strade) per procedere invece con la sostituzione totale dei 9.112 pali della luce presenti sul territorio.
Così, se le squadre specializzate continueranno a rincorrere le emergenze per quanto possibile (avviene da maggio, in pratica da quando Palazzo Gilardori ha espropriato l’intero sistema dalle mani di Enel Sole), il vero lavoro che si sta effettuando ora è quello di predisporre il bando che porti entro l’estate all’accordo per la trasformazione generale.
C’è una multinazionale francese, leader mondiale del settore, ad aver messo gli occhi sulla questione bustocca, ma per procedere con un impegno di queste dimensioni sarà indispensabile procedere con un bando di gara. Dopo che si sarà assegnata la missione di rivoluzionare i vecchi lampioni, mettendone di nuovi a led, la città potrà beneficiare di un servizio migliore ma anche di risparmi notevoli nella gestione, proprio per la cessione energetica pluriennale a chi si prenderà carico di fare l’investimento strutturale. Così, mentre si opera su questo fronte, la realtà quotidiana va affrontata sapendo che l’emergenza è forte e i pezzi di città rimaste al buio sono numerosissimi.
Oltretutto Enel, dopo l’uscita di scena, si è portata via tutte le targhe identificative da ogni singolo palo, così oggi chi evidenzia un guasto non ha più la comodità di indicare il numero di serie del punto dolente, ma deve prodursi in spiegazioni logistiche per consentire agli addetti di identificare l’elemento da riparare. «In ogni caso - spiega Silvia Gatti, amministratore delegato di Agesp - stiamo effettuando un censimento delle oltre 9mila unità esistenti a Busto non solo con la schedatura tecnica, ma anche con la realizzazione di una prima cartografia in formato digitale. Entro gennaio avremo finito e il data base sarà a disposizione per gli interventi».
Ma, come detto, l’attenzione principale è rivolta al progetto di maxi-sostituzione, da impostare con cura. «Conosciamo la situazione problematica ereditata dalla precedente gestione e non staremo fermi», evidenzia ancora Gatti. «In effetti è in corso di elaborazione una proposta che possa portare a risolvere la questione. Ovviamente, vista la mole degli impianti illuminanti di cui parliamo, si tratta di un’operazione complessa. Ma il lavoro sinergico che stiamo facendo con l’amministrazione comunale darà risultati». Tant’è che la dinamica amministratrice dell’azienda partecipata si sta già ponendo alcune domande alle quali sarà fondamentale dare risposta il prima possibile, in modo da avviare la sostituzione con efficacia: «Stiamo cercando di verificare in quali zone ci sia il maggior numero di pali bisognosi di intervento, quindi vorremmo identificare delle priorità da cui partire, visto che in cima a tutto c’è la sicurezza dei cittadini e dobbiamo risolvere il prima possibile le criticità maggiori». Considerato il quadro generale di lamentela, ci dovrebbe essere solo l’imbarazzo della scelta. D’altronde i punti luce lasciati da Enel Sole sono in larga parte datati e problematici. Ma, finita l’epoca della ricorsa ai guai, ora si vuol davvero provare a svoltare.
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