Ocse
Ocse: nel 2015 Italia sarà il terzo Paese più "vecchio" del mondo
Quota ultra 65enni sarà quasi raddoppiata 74 ogni 100 20-64enni
Roma, 18 ott. (askanews) - L'Italia è già uno dei Paesi "più vecchi" di tutta l'Ocse e la situazione si accentuerà ancora: nel 2015 ci saranno infatti 74 ultra 65enni ogni 100 persone di 20-64 anni, a fronte dei 38 ultra 65enni attuali.
Lo rileva l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico in un rapporto sull'invecchiamento delle popolazioni, spiegando che la penisola sarà il terzo Paese assoluto sul numero di anziani rispetto alle persone in età lavorativa dopo Giappone (78 ogni 100) e Spagna (76 ogni 100).
"Promuovere la partecipazione al lavoro degli anziani è quindi di importanza primaria" per il bel Paese, raccomanda l'ente parigino.
Il problema è che se finora la partecipazione dei lavoratori più anziani è cresciuta, non è chiaro se questa tendenza proseguirà ancora anche perché, osserva l'Ocse, contemporaneamente negli ultimi anni i giovani hanno incontrato crescenti difficoltà a entrare nel lavoro. C'è poi il problema delle pensioni: le disuguaglianze di oggi sul lavoro, in particolare ai discapito dei giovani, si rifletteranno in futuro sugli assegni pensionistici.
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