L’INTERVISTA
«Ojm, diamoci obiettivi concreti»
La vicepresidente Monica Salvestrin analizza il momento di Varese
Monica Salvestrin apre un altro fronte importante per il futuro della Pallacanestro Varese. La vicepresidente della società di piazza Monte Grappa ha fiducia nelle possibilità dell’Openjobmetis di conquistare la permanenza in serie A, ma concentra l’attenzione sull’aspetto aziendale del club biancorosso con la necessità di mettere a punto alcuni aspetti in ottica futura.
«I presupposti non erano certo questi. Sulla base dei numeri visti a giugno non ci si aspettava la situazione odierna. Anche se io non ho gettato la spugna e non vedo così nero, alla luce della partita contro Sassari nella quale si sono visti spunti positivi. I risultati negativi sono figli della specificità delle aziende sportive, contraddistinti da un’alea molto elevata. Ma mentre la squadra deve salvarsi sul campo, al CdA tocca un altro compito: quel che stiamo facendo è rivedere il format e il modello di business della Pallacanestro Varese».
Quali sono gli obiettivi primari di questo “tagliando” in fase di attuazione?
«I concetti chiave sono sostenibilità economica e modernità: è normale che un’azienda riveda spesso i propri progetti. Con la nascita del consorzio siamo stati pionieri, ma dal 2010 ad oggi la realtà è cambiata parecchio e bisogna adeguarsi alla nuova situazione. Tutto è sotto la lente di ingrandimento: dobbiamo passare dalla logica del “sarebbe bello avere” a quella del “che cosa ci serve”. E quel che non serve non si fa».
È un problema legato al budget o un discorso più ampio?
«Dobbiamo riuscire a garantire uno spettacolo con le risorse a disposizione, senza lamentarsi ma sfruttando al meglio quel che c’è. Varese è una città ricca, ma se quello attuale è il frutto di una raccolta che negli ultimi anni si è ormai assestata, diamoci obiettivi concreti e realizzabili anziché inseguire sogni che possono mettere a repentaglio l’intero progetto: questa cultura deve permeare tutte le aree della società sportiva. Aiuterà l’estrazione aziendale dell’attuale CdA. La solidità della struttura societaria è fondamentale per mettere l’area tecnica nelle migliori condizioni per operare. E la programmazione dovrà avere durata quantomeno triennale, sfruttando una figura come Claudio Coldebella che non ha soltanto incarichi sportivi: il direttore generale fa già molto, ma ha idee interessanti da approfondire».
Gli attuali risultati negativi rischiano di allontanare sponsor e tifosi per la stagione futura?
«Sono ottimista di natura: gli sponsor che vogliono bene alla squadra stanno soffrendo con noi, ma vedere una partita come quella di domenica scorsa nella quale la squadra perde dopo aver lottato è comunque un segnale positivo. Chiaro che vincere piace a tutti e i risultati portano entusiasmo anche in termini di presenze al PalA2A; ma gli sponsor sono una famiglia perché sono prima di tutto tifosi, ed a maggior ragione ciò vale per i consorziati. Per questo serve tornare a vincere e raggiungere in fretta la salvezza. Da parte nostra garantisco la massima determinazione per portare avanti l’impegno e trovare le soluzioni giuste per tornare a divertirci ed a vincere».
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