MALPENSA
Padre e figlio, arresto per due
Stoppato giovane albanese ricercato per riduzione in schiavitù. Tre ore dopo arriva il genitore in ansia, a sua volta accusato di truffa dalla polizia svizzera: riabbraccio in carcere
Atterra da Tirana, si avvicina tranquillamente al controllo documenti ma viene smascherato: è un pluripregiudicato di 26 anni, colpito da un provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dal gip di Napoli per sfruttamento della prostituzione, riduzione in schiavitù, tratta e commercio di schiavi e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. E alla fine la Polizia di Frontiera di Malpensa ha colto i classici «due piccioni con una fava», arrestando anche il padre del giovane, un pregiudicato di 56 anni ricercato dalle autorità svizzere.
È successo domenica 30 al terminal di Malpensa dove, alle 4.30, è atterrato il volo proveniente dall’Albania. A bordo anche E.G. il quale, recuperato il bagaglio, si è avvicinato agli agenti per i consueti controlli di frontiera: ma l’incrocio dei documenti con le banche dati delle forze di polizia ha consentito di scoprire le pesanti accuse a suo carico e il giovane è stato fermato.
Mentre erano in corso le verifiche e le procedure per l’arresto, agli uffici della Polaria si è presentato il padre, F.G., il quale ha chiesto lumi su cosa fosse successo al «suo ragazzo», partito regolarmente dalla capitale albanese e non ancora transitato dall’area arrivi alle 7.30, tre ore dopo l’atterraggio. Gli agenti hanno verificato l’identità dell’uomo e, seconda sorpresa, costui è risultato a sua volta ricercato per truffa dalle autorità elvetiche, che ne avevano chiesto l’arresto ai fini dell’estradizione.
A quel punto F.G. ha potuto davvero riabbracciare il figlio, ma solo nel carcere di Busto Arsizio.
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