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Papa libera colombe di pace vicino confine tra Armenia e Turchia
Ultima tappa del viaggio di tre giorni prima del rientro a Roma
Roma, 26 giu. (askanews) - Il Papa e il Catholicos ortodosso armeno Karekin II hanno liberato due colombe, in segno di pace, sul terrazzo del monastero di Khor Virap, vicino al confine turco, nell'ultima tappa del suo viaggio di tre giorni in Armenia prima del rientro a Roma.
Francesco è giunto alle 17 (le 15 in Italia) al monastero nel quale si trova il pozzo dove, secondo la tradizione, fu tenuto imprigionato per 12 anni san Gregorio armeno, fondatore del cristianesimo nel paese. Francesco, accompagnato da Karekin II, è entrato in processione e, giunto nella Sala del "Pozzo di San Gregorio Illuminatore", ha acceso una candela, portandola fino alla cappella adiacente. Qui sono state recitate preghiera in armeno e italiano e poi, ognuno nella propria lingua, il "Padre nostro". Il Papa ha poi impartito la benedizione finale. Francesco e Karekin II sono poi usciti in processione dalla chiesa e dalla terrazza del belvedere hanno liberato "come auspicio di pace", come sottolinea il Vaticano, due colombe verso il monte Ararat, che si trova in territorio turco, il luogo dove, secondo la Bibbia, Noè approdò con l'arca alla fine del diluvio universale.
"La vostra storia e le vicende del vostro amato popolo - ha detto il Papa nel video-messaggio inviato agli armeni alla vigilia del viaggio - suscitano in me ammirazione e dolore: ammirazione, perché avete trovato nella croce di Gesù e nel vostro ingegno la forza di rialzarvi sempre, anche da sofferenze che sono tra le più terribili che l'umanità ricordi; dolore, per le tragedie che i vostri padri hanno vissuto nella loro carne. Ai ricordi dolorosi non permettiamo di impadronirsi del nostro cuore; anche di fronte ai ripetuti assalti del male, non arrendiamoci. Facciamo piuttosto come Noè, che dopo il diluvio non si stancò di guardare verso il cielo e di liberare più volte la colomba, finché una volta essa ritornò a lui, portando una tenera foglia di ulivo: era il segno che la vita poteva riprendere e la speranza doveva risorgere".
Il Papa prosegue ora per l'aeroporto di Yerevan, per la cerimonia di congedo e la partenza alla volta di Roma, dove l'aereo di Francesco è previsto che atterri alle 20.45.
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