Papa
Papa: oggi gravissima crisi ecologica che dipende da uomini
A nuovi ambasciatori ribadisce appelli di messaggio per pace
Città del Vaticano, 17 dic. (askanews) - La "gravissima crisi ecologica che stiamo attraversando" si può ricondurre ad uno "squilibrio antropologio". Lo ha detto Papa Fracesco in un discorso rivolto ai nuovi ambasciatori di Guinea, Lettonia, India e Bahrein.
Francesco ha riproposto ai diplomatici i conenuti del suo messaggio per la prossima giornata mondiale per la pace, il primo gennaio, che stato pubblicato dal Vaticano nei giorni scorsi, a partire dalla necessità di "collaborare insieme per promuovere insieme una cultura della solidarietà che possa contrastare la globalizzazione dell'indifferenza che è purtroppo una delle tendenze negative della nostra epoca". Sono "molteplici" le forme e "diverse" le cause che concorrono ad alimentare questo fenomeno, ha detto il Papa, "ma essenzialmente esse si riconducono a un umanesimo squilibrato in cui l'uomo ha preso il posto di Dio e quindi è rimasto a sua volta vittima di varie forme di idolatria, anche la gravissima crisi ecologica che stiamo attraversando si può ricondurre a tale squilibrio antropologio". Per Francesco, "l'indifferenza verso il diverso, verso il prossimo, verso l'ambiente sono tra loro collegate e si alimentano a vicenda" e pertanto si può dare solo "una risposta che la affrotni tutte insieme", cioè un "rinnovato umanesimo che riporti l'essere umano nella sua giusta relazione con il creatore, con gli altri e con il creato". Si tratta di "promuovere una cultura si solidarietà e condivisione" per chi ha responsabilità "in ambito politico, sociale cultura e educativo".
Se una responsabilità lo svolgono anche i mass media, che "influenzano in misura notevole sugli atteggiamenti personali e sociali", il Papa ha sottolineato anche la necessità di "continare a investire nella scuola", ha proseguito Francesco, che poi è tornato a fare appello ai responsabili degli Stati "chiamati a gesti concreti, atti di coraggio verso persone più fragili della società come prigionieri, migranti disoccupati e malati". Il Papa ha rinnovato l'appello per "lavoro, terra e tetto" e quello per "rinnovare le relazioni con le altre nazioni".
© Riproduzione Riservata