POLEMICA INFINITA
«Pedemontana fallimento della politica»
L’ex senatore Vedani (Lega) accusa. Intanto prosegue lo scontro tra Roberto Maroni e il ministro Delrio
«La fotografia di Pedemontana è un fallimento fra scarsa affluenza di utenti, problemi con i pedaggi, cantieri fermi e conti in rosso. Bisogna ammettere che è il fallimento della politica che avrebbe dovuto solo dare le linee di indirizzo ma invece ha causato il male dell’opera. Bisogna avere il coraggio di ammetterlo per salvare davvero Pedemontana»: è un caterpillar l’ex senatore della Lega Nord Alessandro Vedani, già sindaco di Buguggiate e che conosce bene l’infrastruttura e la sua storia.
«Mi sono ritirato dalla politica attiva, il mio intervento è da ex amministratore e soprattutto da imprenditore che vorrebbe usare Pedemontana. Bisogna però ripartire: troppo facile girare la palla all’entità generica dello Stato chiedendo ancora finanziamenti al governo dopo che si è definito tutto a livello regionale», tuona Vedani che ogni giorno segue la vicenda. «Ricordo che è stata Regione Lombardia a decidere se e come fare Pedemontana e come finanziarla. E ancora di più è stato deciso se contenere i costi oppure scialacquare scandalosamente come avvenuto. Già ai tempi io da senatore denunciai i 300mila euro spesi per l’inaugurazione del cantiere a Cassano Magnago con quella festa faraonica. Faccio anche un passo avanti: è stato scelto di gestire Pedemontana come un carrozzone, c’è stata poi la volontà di chiudersi a riccio invece di rendere pubblici bilanci e documenti». L’ex senatore del Carroccio non fa sconti: «Siamo di fronte al fallimento della politica. Questo è accaduto perché non c’è stata la minima capacità di fare un’analisi costi-benefici prima di fare delle scelte strategiche. Non difendiamo l’indifendibile». L’ex esponente del Carroccio tuona: «Abbiamo un enorme problema fra Gazzada e Buguggiate, perché deve essere realizzato lo svincolo: è sufficiente passarci ogni giorno per rendersi conto. Vediamo poi che Pedemontana è letteralmente boicottata dagli utenti: è l’unico modo per far sentire la propria voce. Rammento a tutti che poco è cambiato dal 2011 quando tuonavo per il pedaggio della tangenzialina: non è una sorpresa il fatto che quasi non ci sia traffico e che comunque sia ben sotto i livelli previsti dal piano economico finanziario».
Intanto sul tema Pedemontana il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni dopo la giunta regionale di lunedì è tornato sul tema: «Le dichiarazioni del ministro Delrio su Pedemontana mi hanno molto sorpreso. Pare abbia detto che si tratti di un’opera inutile che il governo non vuole sostenere. Mi hanno stupito perché il giorno prima c’era stato un incontro, sempre a Roma, organizzato dalla presidenza del Consiglio dei ministri, preceduto da una lettera che recitava: “(…) si pone con urgenza l’esigenza di accelerare i lavori di realizzazione dell’autostrada Pedemontana lombarda, al fine di garantire il rispetto del piano straordinario di investimenti per il 2016 sul quale il governo si è impegnato chiedendo alla Commissione Ue di avvalersi della clausola di flessibilità degli investimenti. Per valutare le azioni da intraprendere per superare tutte le criticità, è convocata una riunione il giorno 4 febbraio (…)”». Ha poi spiegato Maroni «Abbiamo partecipato a questo vertice a Palazzo Chigi e in quella sede ci è stato confermato l’impegno del governo a chiedere alla Commissione Ue di inserire la Pedemontana nel piano Juncker. Il ministro si era impegnato a venire in Regione per definire le urgenze del piano straordinario del governo di investimenti sulle infrastrutture relative alla nostra regione. Questo incontro doveva esserci il 31 gennaio, ma non c’e’ ancora stato. Ho sollecitato e continuerò a risollecitare il ministro, affinché mantenga l’impegno preso. Per quanto mi riguarda - ha concluso Maroni - la Pedemontana è un’opera strategica e deve essere completata».
Il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Gianmarco Corbetta che ha incontrato il ministro Graziano Delrio, replica: «La revisione del piano economico finanziario di Pedemontana è bloccata al ministero da otto mesi; l’autostrada ad oggi non fa parte della lista di opere italiane inserite nel Piano Junker. Il governo ha snobbato le richieste di Maroni di abbassare i pedaggi e caricare sulle casse pubbliche il mancato introito; all’Anac di Cantone è aperto un dossier sugli appalti delle ultime tratte di Pedemontana; il piano di caratterizzazione dei terreni contaminati dalla diossina di Seveso è fermo al palo. I fatti parlano chiaro. Capisco che il fallimento di Pedemontana è il fallimento di Maroni e quindi non lo vuole ammettere, ma questa grande opera inutile risponde ad un modello di mobilità vecchio di cinquant’anni».
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