CASSAZIONE
Pegoraro: ergastolo confermato
L’ex vigile uccise la sindaca Laura Prati e ferì il vice Iametti nel 2013, la pena ora è definitiva
Il sostituto procuratore generale è stato netto al termine della requisitoria: rigettare il ricorso in cassazione presentato dall’avvocato di Giuseppe Pegoraro, Maria Grazia Senaldi. E così hanno deciso i giudici della suprema corte, rendendo irrevocabile la sentenza. L’ergastolo, a parere degli ermellini, è la pena congrua per l’omicidio del sindaco Laura Prati, per il tentato omicidio del suo vice Costantino Iametti e per tutta la sequela di reati commessi la mattina del 2 luglio 2013 in preda al rancore più rabbioso. Era arrabbiato con l’amministrazione pubblica che lo aveva sospeso dal servizio in forza di una condanna per peculato e aveva un solo obiettivo in testa: farsi giustizia da solo.
«Cow boy a sessant’anni, una botta di vita», questo infelice commento uscì dalla bocca del vigile rambo quando ormai era in carcere, durante un colloquio con i parenti. Abbastanza per chiedere la conferma di quanto stabilito anche dalla corte d’appello. La sentenza è arrivata nella tarda serata di martedì 12 e per conoscere i dettagli bisognerà attendere. C’è però una certezza: il caso, salvo colpi di scena e rivisitazioni processuali, è davvero chiuso. Non ci sono più dubbi davanti alla legge: Giuseppe Pegoraro è l’assassino di Laura Prati, non fu l’aneurisma cerebrale di cui ha molto parlato la difesa, bensì i proiettili che raggiunsero il primo cittadino quella mattina in Comune. L’avvocato Senaldi però precisa: «Hanno statuito la revisione del trattamento sanzionatorio riguardo a un capo d’accusa».
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