IL CALVARIO
Pendolari, viaggi da incubo
Da Milano Garibaldi a Legnano 80 minuti di ritardo: cronaca di un viaggio da incubo. E non si è trattato certo di una novità assoluta per i pendolari di Trenord
Come ostaggi, bloccati per 40 minuti in un treno fermo senza dare alcuna comunicazione alla stazione di Milano Garibaldi, fino a che qualche passeggero esasperato non ha attivato l’allarme per aprire le porte provocando l’arrivo dei militari. Poi l’arrivo a Legnano con ottanta minuti di ritardo, che già da soli basterebbero a far capire il viaggio infernale vissuti martedì pomeriggio dai pendolari del Legnanese.
Eppure la cronaca di ordinaria follia toccata martedì pomeriggio ai passeggeri del treno regionale 5326 in partenza da Milano e diretto a Varese non finisce qui. E non rappresenta certo una novità assoluta. «Il treno che ci ha riportati a Legnano l’altro ieri è partito dalla stazione di Milano Garibaldi con 50 minuti di ritardo - ha esordito Raffaele Specchia, portavoce del comitato dei pendolari: naturalmente all’arrivo la gente si è subito ammassata nei vagoni, non avendo alcuna intenzione di aspettare il treno successivo alla stazione, creando la tipica situazione da carro bestiame».
«A Rho - ha proseguito il viaggiatore, testimone della brutta esperienza in prima persona - ecco le prime scene degne di nota: mentre una donna ha tentato inutilmente di salire con il passeggino, una viaggiatrice già a bordo si è sentita male per la troppa ressa. Chi era presente le ha offerto dell’acqua e delle caramelle. A quella fermata per chiudere le porte il capotreno ha dovuto lottare non poco ma alla fine ci è riuscito e siamo ripartiti».
Dopo Rho la situazione non è però migliorata. Ad ogni fermata è andata sempre peggio perché il treno, invece che svuotarsi, continuava a fare il pieno di passeggeri, dilatando i tempi di salita e discesa dal treno.
Risultato: chi scendeva a Legnano è arrivato con 80 minuti di ritardo, distrutto dal viaggio dopo una giornata di lavoro.
«Lo sciopero doveva finire alle cinque del pomeriggio - ha commentato di nuovo Specchia - ma gli effetti invece si sono protratti ad oltranza a discapito di un viaggio che per i pendolari ha comportato disagi fortissimi e insostenibili».
Ieri il comitato avrebbe dovuto incontrare l’assessore regionale ai trasporti Alessandro Sorte, ma il colloquio è stato rimandato di una settimana e fissato per mercoledì 24 giugno.
La sensazione è però che dopo la giornata di martedì ai pendolari non basterà certo una riunione per raccontare tutto quello che sta succedendo. Perché da troppo tempo i disagi si susseguono senza che la situazione migliori. E la gente che paga il biglietto non ne può davvero più. Peraltro nei giorni scorsi ci sono stati anche alcuni incresciosi episodi, rilanciati dalle cronache, che hanno chiamato in causa il problema della sicurezza.
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