Comunali
Per l'Antimafia sono 14 gli "impresentabili" alle Comunali
Bindi: liste civiche varco per mafie. A Roma liste Campidoglio ok ma quadro Municipi "non rassicurante"
Roma, 31 mag. (askanews) - Sono 14 i nomi dei candidati alle comunali del 5 giugno che la commissione Antimafia ritiene impresentabili nei 13 comuni al voto del 5 giugno monitorati. Lo ha reso noto la presidente, Rosy Bindi, presentando il risultato delle verifiche della Commissione parlamentare antimafia sulle liste e candidature in vista delle elezioni amministrative.
Per quanto riguarda queste 14 posizioni, ha spiegato Bindi, sono "state riscontrate irregolarità", di cui otto per incandidabilità in base alla legge Severino.
La presidente dell'Antimafia ha fatto osservare come "le liste civiche, fatte nel modo che abbiamo rilevato nei comuni che abbiamo preso in esame, siano un varco per le mafie è indubbio: non voglio delegittimare i tentativi dei partiti di trovare nelle liste civile una capacità di riscatto, ma che ci sia il 100% di liste civiche in quasi tutti i comuni sciolti per mafia qualcosa vuol dire".
"Abbiamo preso in considerazione - ha riferito la presidente dell'Antimafia- 3.275 posizioni, di cui circa 2.200 solo nel comune di Roma, tra candidati al consiglio comunale e nel sesto municipio". E "i candidati al consiglio comunale di Roma sono tutte situazioni che non si discostano dalle norme della legge Severino e del codice di autoregolamentazione". E questo, dopo Mafia Capitale, "è un dato consolante". Anche se a Roma, in vista delle prossime
elezioni comunali, è stato accertato un "esiguo numero, rispetto
a oltre duemila candidati, di soggetti riconducibili alle
fattispecie della legge Severino e del codice di
autoregolamentazione" e "deve segnalarsi che il quadro
generale" della Capitale "non appare egualmente rassicurante".
Tra le oltre 9 mila candidature (considerando anche i 14
municipi, con 321 liste ammesse, per i quali sono stati
presentati 8.018 candidati), l'Antimafia si è soffermata su
quelle relative al Consiglio comunale (1532 candidati), alla
presidenza dei municipi (130 candidati) e al consiglio del VI
Municipio (551 candidati), per un totale di 2.213 posizioni (di
cui 13 candidati sindaco).
Dall'analisi svolta, la Commissione ha rilevato "pochi casi" di
candidati rientranti nel disposto della legge Severino o del
codice di autoregolamentazione: in particolare per quanto
riguarda il VI Municipio - periferia Est della capitale, che
comprende alcuni quartieri "difficili", anche noti alle cronache
nere come Tor Bella Monaca - 2 candidati violano i parametri
della legge Severino (uno per incandidabilità e uno per
potenziale ineleggibilità), mentre altri 2 violano il Codice di
autoregolamentazione della commissione; nel Consiglio comunale
invece è stata rilevata una sola violazione in base al Codice di
autoregolamentazione.
"I candidati del Consiglio comunale di Roma - ha comunque
sottolineato la presidente della Commissione, Rosi Bindi - sono
tutte situazioni che non si discostano dalle norme della legge
Severino".
© Riproduzione Riservata