LA CLASSICA
Piccoli Musici Estensi crescono
Tournée in Russia per 25 ragazzi varesini. Sul podio il Maestro Carlo Taffuri
Andranno in Russia, a Mosca e San Pietroburgo, per una serie di concerti dal primo all’11 settembre. Una tournée speciale, perché i protagonisti sono ragazzini tra i 9 ed i 15 anni.
Alcuni di loro hanno 7 anni appena. Fanno parte dell’orchestra dei Piccoli Musici Estensi, trasformata per l’occasione in una compagine internazionale con l’aggiunta di giovani francesi, inglesi, bosniaci e russi: l’Orchestra UKOM, United Kids of Music, che ci piace tradurre con Bambini Uniti nella Musica.
Non capita spesso di imbattersi in un’orchestra così giovane, per giunta in tournée. Tutta varesina, nei componenti e nella storia.
I Piccoli Musici Estensi e la UKOM sono infatti creazioni del violinista e didatta Carlo Taffuri e nascono all’interno della Scuola Suzuki, una realtà didattica diffusa in tutto il mondo presente anche a Varese da una decina d’anni.
Il metodo Suzuki è pensato per avviare allo studio degli strumenti ad arco bambini molto piccoli, attraverso il gioco e l’esperienza di suonare assieme.
La musica come pratica quotidiana e naturale, tanto che sul palcoscenico questi bimbi salgono senza alcun timore.
«Suonare in pubblico - ci assicura Taffuri, raggiunto al telefono durante una delle ultime sessioni di prove in vista della tournée - è per loro una cosa normale».
Maestro, quanti ragazzi porterete in Russia?
«Da Varese partono in 25. A loro si aggiungeranno una decina di Bosniaci, Francesi e Inglesi, più 7 o 8 Russi. Sono davvero molto piccoli, ci sono alcuni ragazzi di 9 anni in grado di affrontare tutto il programma del concerto. Abbiamo anche un gruppo di bambini di 7 anni, impegnati però solo nella seconda parte del programma».
Mi parlava della tranquillità con cui salgono sul palcoscenico…
«Sono i principi didattici della scuola Suzuki, che abitua fin da subito i ragazzi ad affrontare il pubblico. La maggior parte di loro ha già suonato nelle tournée degli scorsi anni a New York, Toronto e Parigi e nei concerti a Roma e Venezia. I più piccoli, in tournée per la prima volta, si lasciano coinvolgere dall’atmosfera. Del resto tra Varese e Milano abbiamo un’intensa attività dell’orchestra, che ci permette di essere sempre pronti ad affrontare il pubblico. Al rientro della tournée a New York di due anni fa i ragazzi più piccoli, quelli dai 7 ai 10 anni, si sono messi a suonare e studiare come dei matti, galvanizzati dall’esperienza».
Cosa suonerete?
«C’è una prima parte tutta classica e molto impegnativa, con un concerto per archi di Vivaldi, il preludio del I atto della “Traviata” di Verdi, la “Simple Symphony” di Britten e “L’ultima primavera” di Grieg. Quindi la “Serenata italiana” di Hugo Wolf, una pagina non molto conosciuta ma stupenda ed anche molto impegnativa, che è il brano centrale del programma. Nella seconda parte ci sono l’“Ouverture delle nazioni antiche e moderne” di Telemann, gli inni italiano e russo, un paio di brani di musica sacra e poi tre romanze russe, con dei cori russi di voci bianche. Finiamo con le canzoni napoletane del secolo scorso, classici come “Torna a Surriento” e “O sole mio”. Abbiamo inoltre deciso, in collaborazione con i nostri consolati e la nostra ambasciata in Russia, di raccogliere, durante i concerti, dei fondi in favore dei terremotati».
Quanto tempo avete studiato questo programma?
«Tutta l’estate, a partire dalla fine della scuola. Sono molto orgoglioso di questa tournée (e devo ringraziare Chiara Brusa Pasqué e Francesco Cansirro Cortorillo che hanno lavorato mesi per prepararla), ma devo anche dire che per noi saranno dei concerti impegnativi, una bella occasione di crescita».
Quando riascolteremo I Piccoli Musici Estensi a Varese?
«Il primo ottobre saremo a Cremona per Mondo Musica, spero di replicare il programma della tournée a Varese verso la fine di settembre».
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