Sahara Occidentale
Polisario: senza referendum nessuna pace in Sahara Occidentale
Salek: "Non siamo marocchini né vogliamo diventarlo"
Algeri 16 mar. (askanews) - Senza un referendum di autodeterminazione, nel Sahara occidentale non vi saranno "né pace né stabilità": lo ha dichiarato Mohamed Salem Ould Salek, dirigente dell'indipendentista Fronte Polisario.
Il Marocco "sa perfettamente che in caso di referendum il popolo saharaui sceglierà l'indipendenza: non siamo marocchini e ci rifiutiamo di diventare marocchini", ha concluso Salek. Una consultazione era prevista già dal 1992 ma è stata rinviata più volte finché nel 2007 Rabat ha proposto un piano di autonomia - sotto sovranità marocchina - che il Polisario non ha accettato.
Nell'aprile del 2015 il Consiglio di Sicurezza dell'Onu
aveva approvato all'unanimità una risoluzione che prolungava di un anno la durata della missione Onu nel Sahara occidentale
(Minurso), senza modificarne il mandato, chiedendo la ripresa dei negoziati per risolvere un conflitto che si trascina ormai da quarant'anni.
Tuttavia, come sottolineato dallo stesso Segretario generale Ban Ki-moon nella sua recente visita nella regione, Rabat e gli indipendentisti "non hanno fatto alcun reale progresso per arrivare ad una soluzione giusta e accettabile epr tutti, fondata sull'autodeterminazione del popolo del Sahara occidentale"; Ban aveva inoltre definito come "occupazione" lo status attuale della regione, provocando l'irritazione del governo marocchino.
Il Sahara Occidentale, ex Sahara spagnolo, era stato annesso nel
1975 dal Marocco, che aveva acconsentito a un piano di autonomia
ma escluso qualsiasi ipotesi di indipendenza della regione: il
Fronte Polisario - sostenuto dall'Algeria - chiede invece lo
svolgimento di un referendum di autodeterminazione; i negoziati
fra le parti, avviati sotto l'egida dell'Onu, sono attualmente in una fase di stallo.
(fonte Afp)
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