SERIE D
Pro Patria, qualcosa si muove
Futuro con Pirola. E spuntano due nuovi sponsor. Santana continua
Eppur si muove, non solo per i tre punticini che avvicinano la Pro Patria ai playoff. Dietro le quinte ci sono personaggi e interpreti di un mistero che buffo non è. Anzi. Il futuro è adesso e lontano da certi bisbigli secondo i quali sono imminenti traslochi ed eccellenti ritorni. Ma la ditta che si occupa di portare qua e là le vettovaglie non è neppure iscritta alla Camera di Commercio e gli eccellenti ritorni si scontrano con i desideri di Patrizia Testa, la presidentessa che, con i suoi difetti e i suoi immensi pregi, ha preso la Pro a scatola chiusa.
Ogni tanto dalla scatola grande spunta una scatola piccola che porta disgrazia dovendo quasi sempre mettere mano al portafoglio senza averne colpa, perfino per pagare gli pneumatici dei pulmini che giravano da un’altra parte. Sborsare quattrini “un tant al toc” è esercizio masochistico ma si può mettere la mano sul fuoco che la signora Testa non ha alcuna intenzione di spaccare il pacchetto azionario senza che al tavolo ci siano persone con curricula intonsi e soprattutto che condividono l’impostazione di una società che ha tagliato di netto col passato ed è impegnata a costruire un futuro solido e duraturo.
Al tavolo potrebbero esserci presto novità: «Stiamo lavorando in prospettiva – osserva la presidente -. Ci sono sponsor che hanno manifestato la volontà di condividere il nostro progetto ma ogni cosa a suo tempo».
Il gatto e il sacco, insomma, di trapattoniana memoria nonché cautela dettata dalle recenti esperienze con cui una parola della presidentessa innesca una ridda di voci incontrollate. Pare, però, che gli sponsor siano due, consistenti e di peso. Uno di loro è del territorio, l’altro ha interessi su Busto Arsizio ed è convinto che il marchio Pro Patria sia un ottimo veicolo per farsi conoscere. Per dire che si semina in attesa di raccogliere: «Non vogliamo buttare il lavoro fatto fin qui. E questo lavoro lo voglio portare avanti con persone di mia fiducia come Asmini e Turotti».
Ovviamente se arrivasse un’offerta irrinunciabile, che so, da uno sceicco del Bahrain, in quel caso il pacchetto azionario passerebbe alla nuova proprietà che avrebbe mano libera nella scelta delle figure apicali.
Meglio, però, abbandonare il fantacalcio e restare terra terra incrociando le dita nella speranza che i contatti in corso abbiamo l’esito che la signora Testa si augura e soprattutto merita per l’impegno che profonde ogni giorno. Poi c’è la piacevole questione dell’attuale main-sponsor: «Con Giuseppe Pirola abbiamo un denominatore comune: la passione per lo sport», nota Patrizia Testa. La quale non lo dice, forse per scaramanzia, ma l’impegno del patron della Unendo in questo primo anno è solo l’inizio di un rapporto destinato a consolidarsi. Dunque, ulteriori orizzonti si aprono nel cielo sopra Busto e la presenza di una delegazione di giocatori della Pro Patria alla partita della Uyba è più di un segnale. Segnale che la squadra deve captare, convincendosi che l’aria che tira non è quella di una brezza passeggera.
Anche se le sirene suonano e lusingano. Molto probabilmente Santana non appenderà le scarpe al chiodo. E Busto è la sua prima opzione.
Si sa, ad esempio, che Bortoluz abbia mercato in serie B e che da qualche giorno, società di categorie superiori abbiano chiesto informazioni su Santic a testimonianza che, al di là di innegabili errori, questa non è una squadra da buttar via. Semmai è una squadra con poca personalità e nel riposizionare il progetto bisogna tenerne conto. Perché sbagliare è umano e, a quanto pare, qui nessuno vuole perseverare.
© Riproduzione Riservata