ACCOGLIENZA
Profughi, solidarietà e protesta
Lega e opposizioni in aula contro la decisione del sindaco Aimetti di concedere un appartamento per ospitare alcuni richiedenti asilo
«Comerio è una comunità solidale e matura, capace di non farsi influenzare dalle sirene della paura, in grado di affermare in modo ancora più deciso e consapevole i valori della solidarietà, dell’accoglienza e della speranza verso tutte le persone in difficoltà». Da una parte la comunicazione, letta dal sindaco Silvio Aimetti e sottoscritta da tutta la maggioranza consiliare, dall’altra la voce di protesta del gruppo di minoranza, guidato da Paolo Costa, cui ha fatto seguito, durante la pausa della seduta fuori dall’aula, la protesta di leghisti, giovani padani e degli amministratori varesini Riccardo Santinon, Giacomo Casentino e Piero Galparoli.
La seduta di mercoledì sera - in cui è stato inserita la comunicazione del primo cittadino sull'accoglienza ai profughi in accordo con lo stesso Costa e, con il voto unanime del consiglio, discussa prima degli 11 punti all’ordine del giorno - è stata animata ma senza momenti di tensione particolare. Al centro di tutto la decisione, prima della giunta e poi di tutta la maggioranza, che un appartamento di Aimetti venga messo a disposizione di un piccolo numero di migranti, accogliendo l’invito del prefetto Giorgio Zanzi , e con i proventi attivare stage lavorativi per disoccupati di Comerio. Il tutto a costo zero per la comunità. «Crediamo che la rete che si sta costruendo con le scuole, la parrocchia, le associazioni e i comeriesi possa rivelarsi molto importante per la crescita della nostra comunità, da sempre sensibile a tematiche sociali ed a chi soffre -ha spiegato Aimetti- Pur nel rispetto di tutte le posizioni manifestate in questi giorni, ora per noi è importante realizzare nel miglior modo possibile, lontano dai riflettori, quanto proposto».
«È chiaro che nessuno deve essere contro persone che soffrono -ha replicato Costa- ma sarei cauto nel valutare la proposta del prefetto, tenendo conto di un contesto che non può essere stravolto da iniziative che portano discussioni e polemiche. Avrei lavorato, e magari assicurato assistenza, con lo stile di chi fa del bene senza troppi proclami. Mi interessa che si torni a parlare dei problemi di Comerio. Per questo chiedo un prossimo Consiglio comunale in cui si parli del problema del lavoro e della casa».
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