IL CASO
Profughi, tensioni anche a Uboldo
Dopo le proteste di Samarate e Busto, lunedì 19 è toccato ai richiedenti asilo della Cascina Regusella:
La residenza, permesso di soggiorno di sei mesi, nuovi gestori dei centri di accoglienza: sono queste le richieste dei 130 profughi della Cascina Regusella scesi in strada la mattina e poi andati a protestare in municipio nel pomeriggio di lunedì 19 settembre. Sdraiati sulla strada, hanno dettato le condizioni in una lettera da consegnare al prefetto: vogliono una risposta entro domenica, o si uniranno a quelli ospitati a Busto Arsizio e a Gorla in una manifestazione di protesta che potrebbe scuotere l’intera provincia di Varese.
A Uboldo i carabinieri hanno dovuto mantenere l’ordine e tentare la strada della mediazione insieme con il sindaco Lorenzo Guzzetti prima di riaccompagnare i profughi alla Regusella intorno alle 20, sancendo il ritorno a un’apparente normalità. Ora la tregua, poi, nel fine settimana, la risposta all’ultimatum: la situazione sembra esplosiva, anche perché la Cascina Regusella per il Comune non è in regola con i permessi e deve essere lasciata libera. Tra i guai con cui devono fare i conti, i profughi hanno anche quello dello “sfratto”.
Servizio completo sulla Prealpina di martedì 20 settembre
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