L'ALLARME
Provincia, stipendi a rischio
Governo e Regione in ritardo. La Cgil: emolumenti non garantiti ancora a lungo
«Temiamo per i nostri stipendi, per quanto ancora saranno garantiti?».
Il grido di dolore viene dai dipendenti della Provincia di Varese. A farsi portavoce delle preoccupazioni è Raffaella Bonetto, sindacalista della Cgil e componente della rsu dell'ente che ha sede a Villa Recalcati. La situazione è nota.
Mancano i decreti attuativi della normativa della funzione che pubblica che deve "pilotare" la trasformazione delle Province. Nel dettaglio, manca il decreto che deve stabilire i criteri per le liste del personale sovrannumerario.
Chi è "in più", in sostanza, e come potrà essere riassorbito dagli altri enti pubblici che dovranno pescare dalla mobilità della Provincia.
«In altre regioni sappiamo che gli stipendi non vengono più pagati da tempo o non lo saranno a breve - prosegue Raffaella Bonetto -. Siamo molto preoccupati per il nostro futuro e auspichiamo che il decreto previsto per febbraio arrivi al più presto».
A parlare «di situazione di emergenza, grave», è il presidente della provincia Gunnar Vincenzi che sottolinea, però, «di non voler fare il alcun modo allarmismo, per ora gli stipendi sono assicurati», dice.
«Certo, la situazione della Provincia varesina è di estrema difficoltà e al massimo entro giugno si acuirà perché attendiamo i fondi collegati alle funzioni delegate, di cui è stato sottoscritto l'accordo ma per il quale il Consiglio regionale deve ancora emettere il provvedimento», prosegue Vincenzi. Si tratta di 204 milioni di euro a livello regionale. Al Varesotto dovrebbero arrivare circa 22 milioni.
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