LO SHOW
Pucci, un altro pieno d’applausi
Il comico milanese fa sorridere anche il botteghino: già pronta la nuova data dell’1 dicembre
Attacco puntualissimo: alle 21.02, di ieri sera giovedì 26 ottobre, i sette componenti della sua band attaccano il preludio musicale. Un minuto dopo prima ovazione: Pucci sistema i ritardatari da Tradate, (C)azzate... alle 21.19 è già senza giacca e si dirige verso il pubblico: Pucci è un trascinatore nato. E non le manda a dire neppure sul politically correct. Il pubblico - la stragrande maggioranza alla prima volta - viaggia sulla stessa frequenza. Empatia, leggerezza, sarcasmo, ironia. E zero politica. Solo i problemi di tutti. Domanda: questo non è forse il lato più umano - e simpatico - della politica?
BOTTEGHINO SORRIDENTE
C’è sempre qualcosa che non va ma non per il botteghino: lo spettacolo di Pucci non fa in tempo a riapprodare a Varese dopo le tre date dello scorso febbraio e già i biglietti delle tre date ottobrine sono stati bruciati in un amen. Morale, l’AD Management che è proprietaria del Teatro di Varese oltreché produttrice dello spettacolo di Pucci, ha organizzato una settima data il prossimo 1 dicembre.
Ieri sera, Andrea Baccan, in arte Pucci, con la sua band, ha incassato l’ennesima attestazione d’affetto dal pubblico varesino. Un pubblico che ormai sembra sempre più quello della Curva Nord del Meazza quando gioca l’Inter. Pucci non si discute, si ama, quando - accompagnato dalla sua band, diretta da Carlo Palmas - s’avventura nelle pieghe dei (mal)costumi italici e li scuce trama su trama a colpi di battute.
Lo show di ieri sera, che prelude a quello di stasera e di domani, non ha fatto eccezione: applausi a scena aperta durante e alla fine delle due ore di spettacolo, nel quale il cinquantottenne comico milanese ha interagito col pubblico, reggendo il palco da par suo. Cioè tenendo alto il filo d’una comicità spontanea e istrionica. Il segreto - semmai ve ne fosse uno uguale per tutti i cabarettisti assurti al ruolo del comico - per un successo che va. Sempre.
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