ANIMALI
Quei cani cervelloni che battono tutti
Non è un caso che il cane sia diventato il migliore amico dell’uomo: il suo cervello contiene il doppio dei neuroni rispetto a quello del gatto. A mettere un punto fermo nell’eterna lotta tra Fido e Micio, è il primo «censimento» delle cellule nervose presenti nella parte più evoluta del cervello (la corteccia cerebrale) di otto specie di carnivori, domestici e selvatici, inclusi orsi, leoni, furetti, iene, manguste e procioni. Lo studio è pubblicato sulla rivista Frontiers in Neuroanatomy da un gruppo internazionale di ricerca guidato dalla Vanderbilt University, negli Usa.
A quanto pare, i numeri promuovono a pieni voti il cane, un vero «cervellone» che può contare su ben 530 milioni di neuroni corticali, contro i 250 milioni del gatto. Niente a che vedere con i 16 miliardi di neuroni dell’uomo, certo, ma di sicuro un bel gruzzoletto utile a superare le difficoltà di tutti i giorni.
Abbandonando per un attimo il ring tra cinofili e gattari, sull’«Arca di Noè» delle neuroscienze si trovano tanti altri numeri interessanti. Si scopre ad esempio che i carnivori non hanno sempre un cervello più evoluto degli erbivori, anzi: quelli di taglia medio-piccola hanno un rapporto tra neuroni e dimensioni del cervello che è paragonabile a quello degli erbivori.
I grandi carnivori, invece, hanno cervelli più grossi ma più poveri di neuroni: il leone, ad esempio, ne conta meno di un golden retriever, mentre l’orso bruno ne ha tanti quanti il gatto, sebbene il suo cervello sia 10 volte più grande. Infine emerge a sorpresa il procione che, per quanto piccolo, ha un numero di neuroni paragonabile a quello dei primati.
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