L’INDAGINE
Ragazzina costretta dal fidanzato a prostituirsi
Lei ha 16 anni, lui dieci di più. Scatta l’arresto nel Legnanese. Tra i clienti anche uomini attempati
Tre mesi da incubo, fino a quando ha deciso di dire basta e si è confidata con la madre. Neppure a quel punto, però, il fidanzato si è dato per vinto: ha affrontato la donna dicendo che la figlia doveva continuare a prostituirsi per pagare i suoi debiti di droga, altrimenti avrebbe diramato sulla rete le fotografie e i video che lui aveva ripreso mentre lei faceva sesso con uomini di ogni età. Tra i clienti anche sessantenni. A quel punto la madre è andata dai carabinieri, e per il 26enne sono scattate le manette.
L’incredibile storia che ha fatto il giro dei media nazionali è accaduta in un Comune del legnanese del quale per tutelare la vittima non sarà fatto il nome. Gli stessi carabinieri della compagnia di Legnano, che martedì scorso su ordine del Gip milanese Alberto Carboni hanno eseguito nei confronti del 26enne l’ordinanza di custodia cautelare in carcere con le accuse di induzione e sfruttamento della prostituzione, revenge porn, atti persecutori e tentata estorsione, insistono sulla necessità di tenere un profilo basso.
I fatti d’altra parte, parlano da soli. Fino a novembre, nonostante i dieci anni di età di differenza i due fidanzati andavano d’amore e d’accordo. A ripensarci con il senno di poi, al limite a tratti lui aveva avuto dei comportamenti un po’ possessivi. Ma la ragazza non avrebbe mai potuto immaginare che lui un giorno sarebbe arrivato a chiederle di prostituirsi per pagare i debiti che aveva contratto con degli spacciatori. Invece la 16enne è stata costretta ad accettare il primo incontro, e poi il fidanzato si è fatto prendere la mano.
In tre mesi è arrivato a procurarle incontri con una cinquantina di uomini, per prestazioni che variavano tra gli 80 e i 150 euro ciascuna. Quando lei ha detto basta, lui prima a provato a convincerla con le buone. Poi sono iniziate le minacce, infine sono arrivate le botte.
È stato a quel punto che la ragazza ha deciso di confidarsi con la madre, che sentita la storia e le minacce del 26enne non ci ha pensato due volte ad alzare il telefono e a chiamare il 112.
Ai carabinieri non c’è voluto molto per verificare che la storia, per quanto incredibile, era vera. L’indagine condotta dalla procura distrettuale di Milano è stata velocissima, la pericolosità del 26enne è stata evidente fin fai primi accertamenti. Così martedì scorso ai polsi del fidanzato violento sono scattate le manette.
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