IL CASO
Rapinano il telefonino “osé”
Tentato omicidio in via del Chisso: i due fidanzati accusati dall’ex di lei. Volevano cancellare «materiale scomodo» dal suo cellulare
Lui, lei, il padre di lei. E adesso l’ex di lei che lamenta una rapina. S’infittisce la trama violenta dei regolamenti di conti “familiari” che hanno per scena via del Chisso. Qui, nei giorni scorsi, un carpentiere cinquantenne è stato arrestato con l’accusa di aver pestato con una mazzetta da muratore, il nuovo fidanzato della figlia ventitreenne, un ventiseienne pizzaiolo egiziano.
Se il cinquantenne sostiene di essere a sua volta stato aggredito dal pizzaiolo (è in cella ma con lesioni giudicate guaribili in almeno 40 giorni), i carabinieri hanno scoperto che i due fidanzatini sgraditi al padre di lei, proprio giovedì 18 gennaio si erano resi responsabili di una rapina.
La denuncia del reato arriva proprio dall’ex fidanzato di lei, un ventenne italiano, il quale ha spiegato agli inquirenti di essere stato minacciato e picchiato dalla coppia, che alla fine della colluttazione gli ha rapinato il telefonino cellulare di ultima generazione: un Samsung S7 del valore di oltre 800 euro.
Il motivo?
Gli inquirenti parlano di «materiale scomodo» contenuto nel telefonino. Il rimando a messaggi ma anche a fotografie o video osè rimasto nella memoria del telefono, dopo la separazione dei due fidanzati, è un’ipotesi investigativa.
Fatto sta che quando i carabinieri hanno imposto alla coppia di restituire il telefonino, entrambi i giovani non hanno opposto alcuna resistenza, probabilmente avendo avuto tutto l’agio di cancellare i file scomodi. Resta però nei loro confronti l’accusa, pesante, di rapina sulla quale farà luce la Procura della Repubblica di Busto Arsizio, che già indaga sul tentato omicidio a carico del padre di lei.
Articolo sulla Prealpina di martedì 24 gennaio.
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