SERIE D
Reeser: «Riconquistare fiducia»
Il socio americano del Varese fra derby e futuro. «Contro il Como sarà una grande emozione. Io presidente? Sono disposto a spendere energie»
Sarà Matt Reeser, socio americano, a diventare presidente del Varese dopo le dimissioni di Aldo Taddeo? Probabilmente sì. Intanto, però, la concentrazione di tutti è sul derby: la partita di domenica 10 contro il Como è sentitissima, anche dal dirigente biancorosso arrivato dagli States.
Mister Reeser, domenica sarà allo stadio?
«Certo! Il derby tra Varese e Como rappresenta il match più importante dell’anno e sono entusiasta di poter essere all’Ossola, supportare la squadra e incontrare i tifosi. Sarà un giorno emozionante, la mia speranza è che si possa vincere».
Considerazioni sulla squadra?
«Mi ha molto colpito la qualità dei nostri giocatori e la grinta da vero leader di mister Iacolino. Spero che ci portino dove il Varese merita».
Il derby è sentito ma il discorso societario resta di attualità: darà la sua disponibilità a fare il presidente?
«Ho visto che la questione presidenza negli ultimi anni è stata tribolata. Ho capito che molti hanno perso quella fiducia che noi, invece, desideriamo sia riconquistata. Credo di avere le competenze, l’esperienza e il know how per gestire un’organizzazione che non solo debba essere virtuosa sotto l’aspetto amministrativo, ma che vuole rendere fiera una comunità attraverso l’integrità, l’orgoglio e i risultati sportivi. Sono disposto a investire tempo ed energie per riportare il club dove merita, ma ho bisogno del sostegno delle persone».
Come è stato l’impatto con Varese?
«Sono rimasto impressionato dalla passione e dall’amore per il calcio che si respira. La città è bella, le persone fantastiche: la mia famiglia e io siamo stati accolti a braccia aperte, l’ospitalità è stata meravigliosa».
Quanto conta la passione per il calcio di suo figlio in questa avventura?
«Jarrett è molto appassionato di sport in generale e ama il calcio: lavora duramente ogni giorno per migliorare e formarsi calcisticamente per poter diventare un giorno un professionista. È molto orgoglioso di far parte del Varese e di poter dare il suo contributo. Il suo impegno e la sua dedizione sono la spinta in più, la motivazione per me di lavorare forte anche da un punto di vista gestionale del club, costruendo un marchio che ha dentro tanta storia».
Che importanza ha il vivaio nella sua “vision” di sviluppo del club?
«Il settore giovanile è la base per il futuro. Il nostro compito è quello di formare e sviluppare i talenti dei ragazzi grazie ai quali possiamo raggiungere obiettivi a breve e lungo termine. I giovani sono importanti, con Paolo Basile che conduce l’area del club siamo in ottime mani».
Ci parli del rapporto con Basile.
«È un uomo con una grande passione per il Varese, vuole ricostruire l’azienda con partner forti. Condivido molte delle sue visioni e abbiamo un ottimo rapporto di lavoro. Credo che opereremo bene insieme per raggiungere gli obiettivi che abbiamo per il club e la città».
Lei si occupa di marketing: come si può rendere più redditizio il brand Varese?
«Il marketing è la chiave per crescere. Nello sport un marchio si basa sulla storia, sulla tradizione, si costruisce con i risultati e con il successo futuro. La buona notizia per il Varese è che abbiamo una grande storia e una fantastica tradizione. Ora abbiamo bisogno dei risultati per tornare nel calcio professionistico. Il mio obiettivo è instaurare partnership con aziende del territorio e avvicinare aziende statunitensi con le quali ho rapporti di lavoro».
Che cosa serve per garantire al club un futuro stabile?
«La stabilità arriva con una programmazione adeguata: come è importante stabilire ruoli in campo così è importante negli uffici. Credo con la mia esperienza di poter offrire un modello vincente da riproporre in tutte le aree della società, da quella sportiva a quella gestionale. È importante inoltre far appassionare la città intera che ha vissuto le delusioni del passato: dobbiamo essere bravi a mostrare questo cambiamento che vogliamo per il nostro club».
© Riproduzione Riservata