Egitto
Regeni, Gentiloni: Italia non si accontenterà di verità di comodo
Ministro Esteri chiede ad Egitto di collaborare
Roma, 8 feb. (askanews) - L'Italia pretende la verità e non accetterà versioni di comodo sulla morte di Giulio Regeni, il
ricercatore 28enne torturato e ucciso a Il Cairo, in Egitto.
Per il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, intervistato da Repubblica, non ci sono ragioni di realpolitik che tengano: i responsabili del delitto devono essere puniti.
"Noi abbiamo chiesto e ottenuto che al Cairo funzionari investigativi del Ros e della polizia possano partecipare alle indagini egiziane. Non ci accontenteremo di verità presunte, come già abbiamo detto in occasione dei due arresti inizialmente collegati alla morte di Giulio Regeni. Vogliamo che si individuino i reali responsabili, e che siano puniti in base alla legge", ha detto il ministro.
Nel ricordare che l'Egitto resta comunque un "partner strategico" dell'Italia con "un ruolo fondamentale per la stabilizzazione della regione", Gentiloni precisa che "qui però ci troviamo di fronte a un problema diverso, cioè il dovere dell'Italia di difendere i suoi cittadini e pretendere che, quando essi sono vittima di crimini, i colpevoli vengano assicurati alla giustizia. Questo dovere vale tanto più nei rapporti con un Paese alleato come l'Egitto".
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