Regeni
Regeni, governo: per ora "sufficiente" collaborazione dal Cairo
Roma conferma ecchimosi, bruciature e tagli sul corpo
Roma, 9 feb. (askanews) - "Fino a questo momento è stato assicurato, sul piano formale, un sufficiente livello di collaborazione" da parte delle autorità egiziane nelle indagini sulla tragica sorte di Giulio Regeni, lo studente italiano trovato morto il 3 febbraio in un fossato lungo una autostrada nei pressi del Cairo. Lo ha detto il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova in Commissione Esteri della Camera in risposta a delle interrogazioni.
"Per ora siamo in una fase ancora molto preliminare" dell'inchiesta ed "é quindi prematuro trarre conclusioni" su quanto accaduto a Regeni, ha aggiunto il sottosegretario ricordando che il governo italiano ha richiesto "la massima collaborazione dell'Egitto per individuare i responsabili di questo 'atto criminale'". "Il governo italiano - ha ribadito Della Vedova - continuerà a seguire con la massima determinazione gli sviluppi delle indagini in corso al Cairo, premendo sulle autorità egiziane affinché sia fatta piena luce sulle circostanze della tragica scomparsa di Giulio Regeni e siano assicurati alla giustizia i responsabili".
Della Vedova, ricostruendo nei dettagli la vicenda davanti alla Commissione, ha ribadito che "il corpo" senza vita del giovane dottorando presentava, secondo quanto poi emerso dai primi risultati dell'autopsia condotta al Cairo dal medico legale egiziano, "ecchimosi, segni di bruciature e di tagli alle spalle e al torace". "Si tratterebbe pertanto - ha aggiunto il vice ministro degli Esteri - di una morte violenta ad opera di ignoti, che è stata preceduta da sevizie e le cui circostanze sono adesso oggetto di indagine".
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