Egitto
Regeni, Nyt: fu prelevato da agenti polizia, lo ritenevano spia
Ci sarebbero testimoni: lo studente aveva reagito duramente
Roma, 13 feb. (askanews) - Nuove rivelazioni sul caso di Giulio Regeni, il giovane ricercatore friulano trovato morto al Cairo con segni di tortura sul suo corpo. Stando a quanto hanno riferito al New York Times, tre fonti locali coinvolte nelle indagini sull'omicidio, Regeni sarebbe stato "preso" da alcuni agenti di polizia al Cairo lo scorso 25 gennaio perchè pensavano fosse "una spia".
Una di queste fonti in particolare afferma che, il giovane ricercatore sarebbe stato portato via perché avrebbe reagito in modo brusco agli agenti che lo avevano fermato. "Era stato molto scortese ed aveva agito da duro", ha dichiarato la fonte, che come le altre due ha parlato in condizioni di anonimato.
Il Nyt riferisce di aver intervistato le sue tre fonti separatamente. Tutti i tre hanno spiegato che il giovane ricercatore aveva sollevato i sospetti degli agenti perche sul suo cellulare avevano trovato contatti con alcune persone legate ai Fratelli Musulmani, gruppo islamico messo al bando dal governo egiziano. Sul cellulare sarebbero stati trovati contatti anche con elementi legati al movimento giovanile noto con il nome "6 Aprile" che svolse un ruolo principale durante la rivolta dell'2011 che portò alla caduta del regime dell'ex presidente Hosni Mubarak.
Secondo una delle fonti del Nyt, "gli agenti pensavano che fosse una spia. Dopo tutto chi viene in Egitto a studiare i sindacati?".
© Riproduzione Riservata