Terrorismo
Renzi: più controlli contro terrorismo, non frontiere blindate
Attenzione alle periferie, taggare i potenziali attentatori
Venaria Reale (To), 21 nov. (askanews) - Blindare le frontiere
esterne dell'Unione europea non basta perché il terrorismo
islamista parte dalle nostre periferie. Ne è convinto Matteo
Renzi che, dal palco della reggia di Venaria Reale, proprio
mentre a Bruxelles è in vigore un "coprifuoco" come non accadeva
in Europa da 60 anni, ha ribadito l'importanza di riqualificare
le aree urbane più degradate, ma soprattutto sottolineato il
ruolo determinate delle nuove tecnologie anche in questo campo.
"Io sono per fare più controlli, per essere più operativo, per
avere un sistema informatizzato, con un sistema di
centralizzazione delle immagini, per il riconoscimento facciale.
Sono per mettere in comune tutte le banche dati, per far sì che
ogni telecamera sia a disposizione della forza pubblica", ha
detto il presidente del Consiglio in occasione del primo Italian
Digital Day.
"Io sono per taggare i potenziali soggetti. Ciascuno di noi
lascia delle tracce. Parliamone, non credo che sia un agguato
alla privacy dire che si devono taggare queste persone, ma
contemporaneamente non cediamo a un racconto stereotipato e
banale. Ciò che è accaduto è accaduto partendo dalle nostre
periferie. Allora abbiamo bisogno di fare più investimenti sulla
sicurezza, cyber security e cyber technology, e
contemporaneamente abbiamo bisogno di più scuole e di più
valori", ha proseguito Renzi parlando ai 'Digital champions'
d'Italia.
Una strategia, quella di Palazzo Chigi, che da un lato guarda al
rafforzamento della prevenzione degli attentati, grazie
all'effetto moltiplicatore della tecnologia digitale, dall'altro
punta su strumenti tradizionali di riqualificazione urbana:
"Abbiamo bisogno di più luoghi in periferia dove poter tornare ad avere impianti sportivi di qualità, associazioni di volontariato che siano rese forti, abbiamo bisogno di essere l'Italia. Abbiamo bisogno di credere nella cultura e nel domani".
Un invito all'ottimismo non facile da far passare, ha ammesso lo
stesso Renzi, nel momento in cui, a Bruxelles come a Parigi, "è
in corso un attacco evidente alla nostra identità". Ma i
terroristi, ha concluso il premier, "vanno a prendere i luoghi
della normalità" e cambiare abitudini sarebbe come dargliela
vinta: "Provano a ucciderti e se non ci riescono provano a farti
vivere nel terrore. Noi non sottovalutiamo nulla, ma dobbiamo
mantenerci social, umani, in grado di esprimere i nostri valori
più profondi", ha concluso Renzi prima di lasciare la reggia
sabauda.
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