CASTELLO
Riaperte le «Stanze dell’arte»
Al Castello Visconteo di Legnano si aprono «Le stanze dell’arte» di primavera con la mostra «Indissolubili legami» dello scultore Jano Sicura e del pittore Annibale Vanetti. Legami germinati tra i creativi dell’associazione culturale siracusana «L’Arco e la Fonte» e ora leggibili anche nel dialogo tensivo instaurato tra le opere esposte nell’antico maniero. E ancora, legami tra le forme e i segni forti (ma del tutto autonomi) dei due artisti e i frammenti delle antiche decorazioni parietali del castello, facilitati in questo dai lavori, a tre dimensioni in un caso, bidimensionali nell’altro, che rifuggono da qualsiasi forma illustrativa o di mimetismo.
Jano Sicura privilegiando l’uso del ferro dà corpo ai suoi segni costruendo strutture geometriche irregolari con vita propria o forme ritorte, spesso aggrovigliate, iterate in estesi campi capaci di generare un’energia che va oltre i propri limiti (come nelle moltiplicate «Legature» in ferro laccato rosso) intersecandosi in mostra con il corpo pittorico di Vanetti.
«Installazioni scultoree - osserva Emma Zanella direttore del Maga - in cui si evidenzia il loro rapporto viscerale con la sorgente originaria della sua ricerca: il segno grafico-pittorico introiettato dall’artista nel suo formarsi in Germania nella stagione del nuovo espressionismo tedesco (nuovi selvaggi) di Kiefer e Lüpertz, espresso anche nella serie di disegni esposti».
La pittura di Vanetti, pur rifiutando anch’essa la figurazione, sembra indagare di questa il suo livello generatore che sfocia, ricorrendo a un’etichetta, nell’alveo di un informale fluido, «organico». In una lettura critica Giuseppe Fornari osserva: «l’oggetto e il soggetto del fare pittorico di Vanetti è il corpo, il corpo umano, evocato, desiderato, temuto, e spesso raffigurato per frazioni e dettagli ... tramite organi per lo più indefinibili». Una lettura confermata dalla tavolozza impiegata dal pittore, nelle stesure à plat o di inserti, comprendente una gamma che va dal bianco all’ocra, dalle terre e i bruni al nero, al rosso (un richiamo al sangue?): cromie che rimandano al corpo e alla sua luce, assente o che sta dentro o fuori da esso. E la pittura stessa si fa corpo. Ne è un esempio la tela «Del corpo sacrificato».
Due artisti le cui opere hanno a che fare con uno spiccato substrato primordiale. A chiusura della mostra, il 3 giugno alle ore 19, vi saranno le letture interpretative di «Paesaggi: Alessandro Manzoni e la terra lombarda» a cura del grande attore e regista Antonio Zanoletti, previste nell’area della «caneva», l’antica ghiacciaia del castello.
«Indissolubili legami: Jano Sicura/Annibale Vanetti» - Legnano, Pinacoteca Castello Visconteo, viale Toselli, sino al 4 giugno sabato 15-19, domenica 10-12.30 e 15-19, ingresso libero.
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