L’EMERGENZA
Rifugio per i senzatetto, posti letto esauriti
Il Comune coordina la rete dei volontari. Coperte e assistenza ai clochard “irriducibili”che continuano a trascorrere le notti nell’area della stazione. Arruolato anche uno psicologo per il reinserimento sociale
Il tam tam dell’apertura dei posti letto per l’emergenza freddo si è propagato nelle notti gelate. Dieci giorni di attivazione del servizio, già tutto esaurito. La partenza è stata come sempre cauta. Perché cauti sono i senzatetto che bazzicano attorno alla stazione. Dodici i posti disponibili nella sede della Croce Rossa di via Dunant a Bizzozero, servizio voluto dal Comune al quale si aggiungono gli altri disponibili per le persone povere (14 allo chalet Martinelli e 25 in via Maspero).
Non ci sono molte persone che rimangono all’aperto, in centro, al momento. Se non quelli che scelgono di farlo. Clochard irriducibili, che non vogliono lasciare la loro postazione in stazione o in altri anfratti.
A loro vengono distribuiti coperte e the caldo e biscotti, per affrontare la notte. «La rete per l’assistenza dei senza fissa dimora sta lavorando con passione, non è facile agganciare le persone, conquistare la loro fiducia, convincerli a seguire gli operatori su un furgoncino verso la sede della Croce Rossa, per trascorrere la notte», spiega Roberto Molinari, assessore ai Servizi sociali, in questi giorni in prima linea per convincere i poveri, parlare con loro, spiegare. Una attività «magmatica», come i problemi e come la vita ai margini di chi non ha più nulla. «Cerchiamo di non affrontare solo l’emergenza ma di offrire un percorso che porti al recupero e al reinserimento nella società», spiega l’assessore Molinari. «Stiamo pensando a una registrazione preventiva, per capire chi ci sarà la sera, chi no». Il pulmino porta a dormire i poveri a Bizzozero, dove operano i volontari della Cri. Primo piano, camerata, due bagni e due docce. Gli ospiti saranno presto seguiti da uno psicologo, «un amico della Croce Rossa, futuro volontario, che li seguirà e li aiuterà ad affrontare i loro problemi», dice Antonio Siniscalchi, responsabile dell’area sociale della Cri. «Con gli operatori della Colce stiamo avviando incontri di formazione ai nostri giovani volontari, affinché comprendano la realtà dell’emarginazione e instaurino un rapporto positivo con queste persone sole e che di sera vivono accanto ai nostri operatori del soccorso». Racconta, Siniscalchi «della grande attenzione che tra di loro manifestano queste persone». Di come a un clochard stesse male e tutti si fossero attivati per stargli vicino, del giorno in cui un altro rischiava di rimanere escluso dalla possibilità di dormire sotto un tetto e di come si fossero fatti avanti gli altri offrendosi di rimanere loro all’aperto.
Il servizio di accoglienza e di organizzazione del trasporto dalla stazione a Bizzozero, avviene ogni sera grazie a una serie di operatori coinvolti sotto la regia di Andrea Menegotto dei City Angels: «Svolgiamo il primo filtro di accoglienza, con esponenti di altre realtà associative, non è facile convincere tutti a lasciare la strada, ma il nostro obiettivo non è solo quello di portare i senzatetto al caldo per una notte ma di aprire un percorso di aiuto nel tempo».
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