I FRONTALIERI
Ristorni, sette milioni al Varesotto
La Regione aiuta i Comuni di confine anche di Comasco e Lecchese. Maroni: «Zona franca? Ne riparlo con Roma»
La Giunta regionale della Lombardia ha stanziato 14 milioni di euro per garantire i ristorni fiscali dei frontalieri ai Comuni al confine con la Svizzera.
La decisione è stata illustrata durante una conferenza stampa dall’assessore Francesca Brianza, affiancata dal governatore Roberto Maroni, che ha confermato che nella trattativa per l’autonomia con il Governo è intenzionato a spuntare anche una «zona economica speciale» con agevolazioni fiscali proprio nella fascia di confine.
«Queste risorse sono essenziali - ha detto l’assessore - per i Comuni, che senza i trasferimenti sarebbero in difficoltà».
Nel dettaglio, si tratta di circa 6,1 milioni di euro per la provincia di Como, circa 78mila per la provincia di Lecco, circa 69mila per la provincia di Sondrio e circa 7,6 milioni per la provincia di Varese. «In proporzione - ha spiegato Brianza - al numero di lavoratori frontalieri».
«Questo tema - ha detto il governatore Maroni - ha suscitato tanta apprensione e contrasti fra l’Italia e il Canton Ticino. La Regione, pur non avendo le competenze dirette, è intervenuta per abbassare i toni e trovare soluzioni. Il nuovo accordo fiscale con la Svizzera non prevede più i ristorni dalla Svizzera all’Italia, ma abbiamo ottenuto dal Governo che queste risorse restino». «Al Governo - ha concluso Maroni - ho chiesto anche di discutere, al tavolo per l’autonomia, la zona economica speciale, nell’ambito della materia del coordinamento tributario».
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