LA PROTESTA
Rotte aeree: «No alla liberalizzazione»
I Comuni si lamentano per il rumore. Il dibattito è aperto
L’alternanza delle due piste, ventiquattro ore di silenzio prima sui cieli di nordest (Arsago Seprio, Casorate Sempione e Cardano al Campo) e poi di nordovest (Somma Lombardo e Golasecca), percentuali di ripartizione sulle sette Sid (standard instrument departure) d’uscita limate al decimale per tentare di spalmare il disagio su tutta la popolazione che vive sotto le rotte di decollo.
Da martedì 11 ottobre, dopo sei giorni di sperimentazione e i precedenti quindici di deregulation a causa dei lavori di rifacimento della 35Left, è tornata la normalità sui cieli di Malpensa.
Ed è proprio sugli ultimi sei giorni di sperimentazione, quelli in cui la torre di controllo ha provato a far decollare gli aerei non più in base a modelli predefiniti e fasce d’orario bensì basandosi esclusivamente sulla destinazione e il tonnellaggio del volo, che ora i sindaci di sedime si interrogano.
Erano stati proprio loro a chiedere di provare questa sorta di liberalizzazione, per testare sul campo se la deregolamentazione potesse diventare la soluzione più efficace e meno impattante.
«Difficile dirlo senza avere in mano i dati ufficiali, ma la prima sensazione è di un netto peggioramento», commenta il sindaco di Casorate Sempione Dimitri Cassani. Così come i suoi colleghi di Arsago Seprio e Somma Lombardo, gli altri due Comuni maggiormente interessati dal rumore degli aerei in partenza, vuole esprimere valutazioni certe soltanto davanti a dati certi (i grafici con le rotte eseguite e i decibel rilevati dalle centraline).
Oggi si può basare soltanto sulla percezione, dando parere negativo.
«Ci sono stati in questi giorni sorvoli fuori da ogni logica. Per esempio la 320 (la rotta che attraversa Somma Bassa, ndr) è stata notevolmente scaricata, mentre tantissimi aerei che in teoria dovevano seguire la 040 sono passati sopra il nostro campanile, anche a basse quote. Oltretutto alcuni miei concittadini mi hanno segnalato negli ultimi periodi l’anomalo passaggio di alcuni voli notturni. Ricordo che dopo le 23 gli aerei devono decollare verso sud, a piste invertite».
Sono soltanto sensazioni, dunque, ma non sono positive. Casorate attende i dati ufficiali prima di condividere insieme al Cuv (il comitato che unisce i nove Comuni dell’intorno aeroportuale) e alla commissione rumore una posizione univoca. Meglio modelli rigidi con fasce d’orario prestabilite o la liberalizzazione dei voli in base alla destinazione d’arrivo? Meglio avere il 40 per cento del rumore sopra la testa a giorni alterni o il 20 per cento tutti i giorni? Il dibattito è aperto.
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