Brasile
Rousseff si difende: indignata, contro di me profonda ingiustizia
"Mi è stato riservato trattamento mai usato contro nessuno"
Roma, 19 apr. (askanews) - La presidente brasiliana Dilma Rousseff si è detta ieri "indignata" per il voto della Camera dei deputati in favore della sua destituzione, annunciando che si batterà contro questa "profonda ingiustizia". "Mi sento indignata per questa decisione, sono vittima di una profonda ingiustizia", ha detto il capo dello Stato, durante una conferenza stampa a Brasilia. "Ma non mi lascerò abbattere, la lotta è appena cominciata. Ho il coraggio e la forza necessaria per affrontare questa ingiustizia", ha aggiunto Rousseff.
La maggioranza semplice al Senato (41 su 81 voti), il cui voto è atteso a maggio, sarebbe sufficiente per l'apertura dello stato d'accusa per "crimine di responsabilità" e per l'allontanamento dal potere per 180 giorni, in attesa del verdetto finale sull'impeachment, che necessiterà di una maggioranza dei due terzi del Senato.
Se il Senato metterà la presidente in stato d'accusa il vicepresidente Michel Temer, 75 anni, ex alleato centrista di Dilma e oggi nemico, assumerà le funzioni di presidente e nominerà un governo di transizione.
Difendendosi da ogni accusa, Rousseff ha ricordato che le operazioni sul budget del Brasile di cui è accusata "sono state eseguite da tutti i presidenti" prima di lei "e sono state considerate legali". "A me è stato riservato un trattamento mai usato contro nessuno", ha aggiunto, sottolineando che non pesa su di lei "alcuna accusa di arricchimento illecito" né di "conti all'estero".
(fonte afp)
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