MALPENSA
Ryanair, ecco il poker
Ora è ufficiale: quattro destinazioni scelte dal "re" del low cost per il debutto in Brughiera previsto a dicembre, Comiso, Bucarest, Siviglia e Londra Stansted

Ora è ufficile: dal prossimo 1° dicembre Malpensa sarà la quindicesima base di Ryanair in Italia e la settantreesima in totale. Lo hanno annunciato il responsabile commerciale David O'Brien e il suo omologo di Sea (Aeroporti di Milano) Giulio De Metrio. Le nuove rotte servite da Milano Malpensa Terminal 1 saranno Londra (due voli al giorno), Comiso (un volo al giorno), Bucarest (quattro a settimana) e Siviglia (tre a settimana). Per l’iniziativa in palio, come di consueto, biglietti a 9,9 euro. Ha stravolto il mondo dell’aviazione commerciale con una politica commerciale “stravagante”, con una gestione rivoluzionaria del proprio business (ha inventato il concetto di volo a basso costo in Europa), ma soprattutto con una forte dose di pazza imprevedibilità che rispecchia fedelmente il carattere del suo patron, Michael O’Leary. Per il suo esordio a Malpensa, Ryanair non poteva fare eccezioni, riuscendo a smentire tutte le indiscrezioni della vigilia e le anticipazioni dei sempre beninformati sulle questioni aeroportuali. Non saranno tre bensì quattro le rotte che la regina delle low cost aprirà entro la fine del 2015 al Terminal 1. Ma delle tre date per certe fino a pochi giorni fa (Londra, Napoli e Madrid) soltanto una è stata confermata durante la conferenza stampa convocata all’Excelsior Hotel Gallia di Milano. Si tratta di Stansted, quartier generale britannico del vettore irlandese a cinquanta chilometri a nord di Londra. Le altre tre sono invece delle vere e proprie sorprese mai ventilate durante il dibattito che in rete ha accompagnato la lunga trattativa tra Sea e i vertici della compagnia aerea. Si tratta della ispanica Siviglia, già servita da Ryanair da Bergamo Orio al Serio, di Comiso, punto d’arrivo per andare alla scoperta della Sicilia barocca (Ragusa Ibla, Noto, Scicli, Modica) e Bucarest, un collegamento low cost già esistente da anni a Malpensa grazie alla presenza di Wizzair. Il ventaglio delle prime quattro destinazioni scelte da Ryanair per accasarsi a Malpensa offre già numerosi stimoli per una profonda analisi di cosa il vettore irlandese cerchi veramente dall’intesa raggiunta con Sea. Il primo è evidente: non vuole la guerra con easyJet, il suo più grande competitor sulla scena europea che ha fatto di Malpensa (del T2 nello specifico) la sua seconda base continentale con 50 destinazioni servite e oltre 6milioni di passeggeri all’anno trasportati. Al di là del collegamento scontato su Londra, infatti, Ryanair ha deciso di non sovrapporsi a easyJet: Siviglia, Comiso e Bucarest non sono rotte servite in brughiera dagli orange. Il secondo spunto di riflessione lo offre proprio la destinazione londinese: con il diretto su Stansted, Malpensa entra nella fitta rete di collegamenti offerta dalla Ryan ormai in ogni angolo più sperduto del continente. Con scalo in Gran Bretagna, infatti, un passeggero milanese può raggiungere a prezzi low cost le Canarie, le Repubbliche Baltiche, i Paesi del Nord, ampliando a dismisura la scelta su dove trascorrere un weekend volando a basso costo. Infine, non bisogna sottovalutare i numeri. Si stima che l’atterraggio degli irlandesi in brughiera porterà, con l’assetto attuale, un incremento di passeggeri di circa 500mila unità, esattamente quanti sono stati persi dallo scorso ottobre con l’entrata in vigore del decreto Lupi e il successivo trasferimento a Linate di Air Berlin e Niki. Ciò significa, dunque, che in meno di un anno Malpensa è riuscita soltanto con le proprie forze a compensare le perdite subite dal pesante intervento governativo e – in prospettiva – ad arrivare addirittura a un saldo positivo. Nell’attesa, il matrimonio con Ryanair divide la critica: c’è chi lo considera il colpo del secolo di Sea per il definitivo rilancio di Malpensa atteso da anni e chi invece una deriva verso il mercato low cost che un prestigioso aeroporto intercontinentale non avrebbe dovuto accettare. Chi ha ragione? Molto dipenderà dalla strategia di O’Leary a lungo termine su Malpensa: quattro destinazioni non fanno la differenza, quaranta sì. E dall’imprevedibilità fatta business, ci si può davvero aspettare di tutto.
© Riproduzione Riservata