LA CONFESSIONE
Samarate, il sindaco: «Sono malato ma tornerò più forte»
Puricelli racconta alla Prealpina la sua battaglia contro una patologia grave e allo stadio iniziale. Messaggio ai concittadini
«Sono malato ma io combatto e non mollo, tornerò prestissimo e più forte di prima». Il sindaco Enrico Puricelli è stanco e teso ma determinato, non nasconde le sue paure ma è carico e con tanta voglia di lottare e vincere la battaglia più importante della sua vita.
Puricelli ha aperto ieri pomeriggio, martedì 20 febbraio, le porte della sua abitazione di San Macario a La Prealpina ed ha scelto di raccontare le sue sofferenze e i suoi timori ma, nello stesso tempo, di mandare un messaggio ai suoi concittadini, che ha sempre amato. Certo non ha nascosto momenti di debolezza e di umanità, è scorsa qualche lacrima nel raccontare i momenti difficili di questi mesi, le certezze che si trasformano in incertezze: tutto vissuto con grande umanità.
MALATTIA CURABILE
Certamente questi sono stati mesi di dolore e sofferenza. Iniziati con una dura forma di Covid a cui ha fatto seguito una seria polmonite bilaterale. Tanti esami, molte cure, dodici giorni di ricovero in ospedale a Busto Arsizio nel reparto di pneumologia. Poi il 19 gennaio la diagnosi. «Quella che non avrei mai voluto».
Una grave patologia ma allo stato iniziale. Dice il sindaco: «Voglio tranquillizzare e non allarmare i miei concittadini, fondamentale è la prevenzione. La mia malattia è curabile, sono pronto a ripartire». Certamente ci sono le reazioni umane, prima lo sconforto poi lo spirito di rivalsa.
Anche ieri lo ha ripetuto. «Ce la devo fare e ce la farò». Racconta Puricelli: «Quando me lo hanno detto ero pronto, non so perché ma me lo aspettavo. I miei famigliari no: abbiamo pianto tanto ma dentro di noi abbiamo unito le forze e non ci siamo arresi».
ENEA E BARBARA
Ora Puricelli è consapevole di dover affrontare un paio di mesi di cure mirate e impegnative. Sa che questo è il percorso giusto e necessario «per la mia rinascita». Il sindaco non è mai stato solo. C’è una città, la sua Samarate, che non l’ha mai abbandonato: con i messaggi, con il sostegno. Tantissime persone, amici, consiglieri di ogni partito per i quali il sindaco prova gratitudine.
Poi si commuove: «Fondamentale in questi mesi così duri, la nascita di mio nipote Enea, lui è tutto, la mia vita». E poi le parole per la compagna Barbara. Sempre presente, sempre in prima linea. Ribadisce: «E’ la persona più importante della mia vita».
SCUSE E IMPEGNO
In questi mesi il sindaco si è dovuto per forza assentare. Questo il suo messaggio: «Mi scuso con i miei concittadini per non essere stato presente come avrei voluto». Ora la priorità è la cura. Ma c’è una promessa : «Vi prometto che tornerò prestissimo e più forte di prima». E, alzando lo sguardo alle elezioni comunali dell’8 e 9 giugno, si lascia sfuggire: «Io ci sono, sono pronto a ricandidarmi». Accanto a lui i suoi cani bianchi
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